Giurisprudenza

Importante sentenza, il dirigente scolastico non può sospendere i docenti

avv. Rosamaria Ventura

Vittoria dell’AND al Tribunale di Cosenza.

Il giudice del lavoro, su ricorso dei legali dell’Associazione Nazionale Docenti, avv.ti Rosamaria Ventura ed Achille Morcavallo, ha annullato la sospensione di una docente, accogliendo l’eccezione di incompetenza del dirigente alla irrogazione di sanzioni superiori alla censura. Una fondamentale conferma della necessità ed opportunità che i procedimenti disciplinari siano sottratti alla discrezionalità del dirigente, a garanzia dell’obiettività ed imparzialità delle decisioni.

Il Tribunale di Cosenza, in funzione di Giudice del Lavoro, con sentenza del 26/02/2021, ha annullato la sospensione di sette giorni di una docente, con privazione della retribuzione, su ricorso dei legali dell’Associazione Nazionale Docenti, avv.ti Rosamaria Ventura ed Achille Morcavallo.

Il Tribunale cosentino ha accolto l’eccezione preliminare sollevata dalla parte ricorrente di incompetenza del dirigente alla irrogazione di sanzioni superiori alla censura. La tesi proposta ed accolta integralmente si è basata sul dettato dell’art. 55 bis del dlgs 165/2001 per come modificato dal d.lgs. n. 75 del 2017, secondo cui l’attribuzione della competenza in materia di sanzioni, al dirigente della struttura cui appartiene il dipendente o all’Ufficio per i procedimenti disciplinari, si definisce esclusivamente sulla base delle sanzioni edittali massime stabilite per i fatti indicati nell’atto di contestazione e non sulla base della misura che l’amministrazione possa prevedere di irrogare.  Atteso, quindi, che è solo il cosiddetto UDP  a poter disporre la sanzione massima della sospensione di un mese  ne consegue la sua competenza esclusiva all’irrogazione di qualsivoglia misura sospensiva, con l’obbligo del dirigente di trasmettervi gli atti, all’esito della sua istruttoria.

Per tali ragioni di diritto, il Giudice, ritenendo assorbente la questione preliminare eccepita, senza nemmeno entrare nel merito degli addebiti contestati, ha annullato la sospensione della docente, condannato il Ministero dell’Istruzione a corrispondere le somme trattenute dallo stipendio in esecuzione della sanzione, oltre interessi, ed al pagamento delle spese di lite.

Una pronuncia in linea, ormai, con l’orientamento dominante della giurisprudenza, rafforzato dalla recente sentenza della Corte di Cassazione n 28111/2019, che ristabilisce equilibrio nel delicato rapporto dirigenti/docenti, sottraendo ai primi la gestione discrezionale del procedimento disciplinare contro i dipendenti, quantomeno nei casi più gravi, riconducendola ad un organo terzo, a garanzia dell’obiettività ed imparzialità delle decisioni adottate.

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