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Verso un Lockdown nazionale?

Verso un lockdown totale? Cosa è previsto per la scuola?

Covid-19, cambiano le zone rosse, arancioni e gialle. Ad una sola settimana di distanza dall’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, la pubblicazione dei nuovi dati, sulla base dei 21 indicatori presi in considerazione dall’Istituto Superiore della Sanità, provoca dei cambiamenti nella collocazione delle Regioni nelle tre fasce istituite dal Governo. Vediamo, in dettaglio, cosa cambia.

Oltre alla conferma delle Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria nella fascia a più alto rischio, la provincia autonoma di Bolzano, ovvero l’Alto Adige diventa zona rossa. L’ordinanza era stata firmata dal presidente, Arno Kompatscher, e prevedeva un lockdown a partire dal 9 novembre. Ora è arrivata anche la conferma nazionale.

Zona arancione

Nella zona arancione, sin qui, figuravano solamente la Puglia e la Sicilia. Con l’analisi dei nuovi dati, da oggi, 10 novembre, passano dalla zona gialla a quella arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Toscana, Liguria e Umbria

Zona gialla

Per effetto dei nuovi cambiamenti decisi dal Governo, restano in zona gialla Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto

Intanto Ordine dei Medici lancia l’allarme: ‘Serve un lockdown totale’

‘La situazione tra un mese sarà drammatica, serve un lockdown totale in tutto il Paese’. Il sistema sanitario rischia di non riuscire più a reggere la pressione, presto le zone gialle potrebbero ritrovarsi nelle stesse condizioni che stanno affrontando le zone rosse: ‘Con la media attuale, in un mese arriveremmo ad ulteriori 10 mila decessi’. 

La pensa allo stesso modo anche il consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, Walter Ricciardi, medico ordinario al Gemelli di Roma, il quale sollecita una ‘chiusura totale delle aree metropolitane’ e chiede intervento tempestivo.

Si prevede quindi anche per la scuola una chiusura totale e nazionale? E quali saranno le ricadute di una scelta del genere?

Intanto nelle scuole i dirigenti scolastici attivano presidi di monitoraggio delle attività didattiche in caso di difficoltà di apprendimento. La richiesta può essere effettuata dai genitori nel segnalare alla scuola una difficoltà nell’apprendimento a distanza del proprio figlio. L’ausilio e il monitoraggio è affidato alle figure psico-attitudinali selezionate all’interno delle scuole. Vedremo quali strumenti la scuola potrà attivare a supporto dell’apprendimento in questi tempi difficili. La scuola è chiamata a rispondere ad una sfida epica: il supporto della società civile e il sostegno della sua fascia più giovane.

 

 

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