26/06/2003
di Elio Rindone
Il futuro di cui si parla in questa cronaca somiglia in modo impressionante al presente di troppi scrutini svolti senza rispettare la normativa, al presente di tanti consigli di classe nei quali dilaga un buonismo sostanzialmente vile e indifferente alla reale crescita dei nostri studenti.
Il Prof. Elio Rindone -membro dell’AND, autore di libri e saggi di argomento teologico e filosofico- insegna storia e filosofia nel Liceo Classico «Vivona» di Roma.
Roma, 4 luglio 2003
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Durante l’anno, nonostante i tentativi di imporre il più avvilente conformismo in materia di metodologie didattiche, criteri di valutazione e opzioni culturali, ancora è possibile, per i docenti che sanno e vogliono insegnare, svolgere un buon lavoro nelle proprie classi. La situazione precipita, invece, al momento degli scrutini, quando la maggioranza del consiglio di classe rischia di far prevalere con la forza dei numeri il suo punto di vista, anche se contrastante con la normativa vigente e con i criteri approvati dallo stesso collegio dei docenti.
Ecco un dialogo tra colleghi che forse sino ad ora non è mai avvenuto ma che è ipotizzabile, se continuerà l’attuale degrado della scuola italiana, in un futuro consiglio di classe riunito per gli scrutini di fine anno.
Esaurito l’esame degli alunni che meritano la promozione perché si sono impegnati nello studio e di quelli che non la meritano ma vengono ugualmente promossi perché, aboliti gli esami di riparazione, si fa finta di credere che vorranno recuperare in futuro le lacune presenti in qualche materia, potrebbe aprirsi la discussione sui casi disperati. Disperati solo apparentemente, dato che non mancheranno argomenti per dimostrare che tutto sommato…
– Preside: “Resta ora da esaminare il caso di Taralli, che presenta numerose insufficienze: 4 in latino, 4 in greco, 4 in filosofia, 5 in matematica, 5 in inglese. Che proponete?”
– Prof.ssa Mammina: “Preside legga però anche gli altri voti!”
– Preside: “Certo, ci sono anche delle sufficienze in italiano, in storia, in fisica ma…”
– Prof.ssa Mammina: “No preside, non ci sono solo delle sufficienze: legga bene!”
– Preside: “Sì, è vero, professoressa: c’è anche un 9 in arte e un 9 in educazione fisica, e poi c’è ottimo in religione, ma le insufficienze sono tante”
– Prof. Severini: “Vorrei ricordare alla gentile collega che in base alla normativa vigente è possibile promuovere solo gli alunni che presentino una insufficienza non grave in una o più discipline, comunque non tale da determinare una carenza nella preparazione complessiva. Mi pare, quindi, che il caso di Taralli non si possa neanche discutere”
– Prof.ssa Mammina: “E no, caro collega! Bisogna discuterlo e come! In fondo ha solo dei 4 e dei 5: chi lo dice che sono insufficienze gravi!”
– Prof. Severini: “Lo dice il documento approvato dal collegio dei docenti, che considera il 5 una carenza sanabile, il 4 una carenza grave e il 3 una carenza particolarmente grave”
– Prof.ssa Mammina: “E allora perché abbiamo promosso con debito Amaretti con due 4? A me pare chiaro che questa normativa bisogna applicarla con elasticità!”
– Prof.ssa Buonsensi: “È appunto quello che abbiamo fatto. Amaretti aveva solo due 4 e non si può escludere che possa recuperare in latino e greco, anche se lo ritengo poco probabile, ma Taralli ha tre 4 e due 5”
– Prof. Padrino: “Taralli, però, studia più di Amaretti: rende meno perché è emotivo”
– Prof.ssa Buonsensi: “È vero che è un ragazzo emotivo… come tanti, ma è vero anche che non si trova in una situazione particolare: vive in una famiglia benestante, che lo segue negli studi e crea intorno a lui un clima sereno”
– Prof. Padrino: “Ma due mesi fa è stato lasciato dalla sua ragazza (me lo ha scritto nel tema!), e di ciò ha risentito anche il suo rendimento scolastico! Dobbiamo essere comprensivi con i giovani”
– Prof. Severini: “Cari colleghi, se imbocchiamo questa strada possiamo trovare motivi per promuovere tutti. Io penso, invece, che dobbiamo attenerci al documento approvato dal collegio dei docenti: può essere promosso solo chi, avendo saldato gli eventuali debiti precedenti, ha riportato non più di due 4 o di tre 5. Qui abbiamo tre 4 e due 5”
– Preside: “È vero, professore. Il collegio ha stabilito quanto lei afferma, però ha escluso l’automatica applicazione di quel criterio ai singoli casi. Infatti, nello schema di verbale, che ho preparato per facilitare il compito dei segretari dei consigli di classe, ho scritto: vista la vigente OM relativa agli scrutini, fatti propri i criteri indicati nel POF, tenuta presente anche la delibera del collegio dei docenti del 10 maggio…I consigli, quindi, sono vincolati dalle norme vigenti e dai criteri del POF ma debbono solo tener presente e non applicare tout court quello che possiamo considerare solo un suggerimento del collegio. E infatti negli altri scrutini…”
– Prof. Severini: “Preside, siamo assolutamente d’accordo. Dobbiamo tenere presente il criterio approvato dal collegio e quindi evitare di fare il contrario. Se ho una mappa che indica la via per raggiungere la meta, tenerla presente può significare tutto tranne che camminare nella direzione opposta! Taralli oggettivamente non si trova in una situazione tale da giustificare un’eccezione alla regola concordata. All’argomento degli altri consigli, poi, è facile rispondere: se gli altri cittadini non pagano le tasse bisogna imitarli? A me pare che la delibera del collegio escluda ugualmente tanto l’applicazione automatica quanto la violazione sistematica del criterio proposto e perciò vorrei che si tenesse presente anche la vecchia logica aristotelica…”
– Prof.ssa Mammina: “Per favore, risparmiaci la lezioncina di filosofia! Qui abbiamo a che fare con persone e non con idee astratte”
– Prof.ssa Bontade: “Ecco, questo è il punto: dobbiamo valutare la personalità del ragazzo, così buono, così educato, così attento durante l’ora di religione…”
– Prof. Piramide: “Anche nelle mie ore è attento. Capisce poco, è vero, anzi, se me lo consentite, direi che non capisce… un cubo, ma è proprio un buon ragazzo: io, tutto sommato, sarei favorevole a non fargli perdere l’anno e potrei passare a 6 il mio 5”
– Prof.ssa Mammina: “Vedo con piacere che siamo in parecchi a rifiutare una concezione legalistica della scuola che si propone di giudicare e soprattutto di condannare i ragazzi, che vanno invece compresi…”
– Prof.ssa Bontade: “…amati…”
– Prof.ssa Mammina: “…aiutati a crescere, superando le difficoltà che incontrano. Dobbiamo far sentire loro la bellezza della vita, dare fiducia e non tarpare loro le ali! Se sappiamo interessarli, se sappiamo suscitare il loro entusiasmo (dovreste vedere come vibra Taralli davanti alla Venere di Milo) i ragazzi si impegnano nello studio. Se vanno male è sempre colpa nostra”
– Prof. Severini: “Anzitutto mi preme chiarire che qui tutti vogliamo aiutare questi ragazzi e nessuno vuole tarpare loro le ali. Il problema è: come li aiutiamo a crescere? Col lassismo, che abolisce ogni differenza tra chi sa e chi non sa, o con una seppur comprensiva valutazione dei risultati raggiunti da ciascuno?
– Preside: “Bene, ma ora concludiamo…”
– Prof. Severini: “…Volevo aggiungere un’ultima cosa. Non condivido affatto la seconda affermazione della collega, perché a mio parere lo scarso rendimento degli alunni non sempre è colpa dei docenti: i ragazzi non sono vasi da riempire ma persone libere che possono decidere di affrontare o meno la fatica dello studio. Se tutti gli alunni vanno bene in una determinata materia, le spiegazioni possibili sono due: o il professore è eccellente o è… molto generoso. Concluderei ricordando che la normativa ancora oggi vigente ci chiede di promuovere solo gli alunni che non hanno carenze tali da impedir loro di seguire proficuamente il programma di studi nell’anno scolastico successivo e quindi mi auguro che tutti vogliamo mettere da parte le opzioni pedagogiche personali e attenerci a tale normativa”
– Preside: “Ormai abbiamo sviscerato la questione e penso che non possiamo far altro che passare alla votazione: chi è per la promozione alzi la mano…”
-In futuro saranno promossi con votazione a maggioranza i nostri cari Taralli? E gli Amaretti saranno invogliati a studiare di più, se vedranno che sono promossi anche i Taralli? E quando i Taralli saranno diventati medici, ingegneri, professori… vivremo in una società migliore o peggiore dell’attuale? Meno male che oggi siamo ancora lontani da una realtà del genere!