di Libero Tassella
Come è noto, il virus Covid-19 nella sua folle corsa vero ogni angolo del mondo sta subendo variazioni, tra queste la cosiddetta “variante inglese” ha assunto la prevalenza. Secondo il Report dell’istituto Superiore della Sanità con la variante inglese l’indice di trasmissibilità supera il 40% e ad essa è dovuto l’86% dei nuovi casi. Impressionante il numero delle terapie intensive (3.716) come delle ospedalizzazioni (29.331). Ci troviamo in una situazione di altissimo allarme pandemico.
Ieri ci sono stati, nell’indifferenza generale, ben 529 morti per Covid-19, come se due Boeing fossero precipitati con il loro carico di passeggeri. In tutto questo si consente agli Italiani di andare e tornare dall’estero.
Ieri si sono aperte le scuole nel Lazio per due giorni, per poi riaprirle dopo le feste. Si aprono le scuole nelle zone rosse fino alla prima media dopo Pasqua; si aprono tutte le scuole nella zona arancione con le scuole superiori al 50% in presenza e in DDI sempre dopo Pasqua. Questo mentre, in Francia, Marcon, che ha tenuto aperte le scuole con 40.000 positivi, oggi parla alla Nazione e annuncia la chiusura di alcuni cicli scolastici. Per un mese ancora si manterrà la attuale bicromia rosso arancione, togliendo ai presidenti di regione le possibili virate in giallo ma anche impedendo di adottare misure più restrittive di quelle decise dal Governo. Intanto nulla ancora è stato fatto né per la sicurezza delle scuole né per il sistema dei trasporti alla luce di questa variante del Covid-19. In pratica studenti e docenti ritorneranno nelle scuole e le raggiungeranno nelle medesime condizioni in cui le frequentavano e le raggiungevano quando si è deciso per lo stop nelle zone rosse. Quando le scuole furono chiuse e la variante inglese era al 30%, oggi è all’86% e corre verso 100%.
In questa prospettiva, è facile aspettarsi il fatidico “disastro annuncio”, ma il pianto del coccodrillo certo non ci basterà!