Intervista RAI sui contenuti del seminario svolto il 15 febbraio 2019 presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza
[Estratto dalla presentazione del seminario]La connotazione organizzativa assunta dalle istituzioni scolastiche, incentrata sul ruolo e sulle funzioni del dirigente scolastico, tende ad allontanarle sempre più dalla loro natura di comunità professionali; da quella possibilità di scambio di esperienze “tra pari”, che sono proprie delle comunità di apprendimento, ove il sapere dell’uno viene messo a disposizione dell’altro, in un processo circolare di costruzione della conoscenza che si riverbera anche nella prassi quotidiana dell’agire educativo; da quei modelli di organizzazione reticolare delle responsabilità ove ciascuno percepisce il proprio ruolo senza servirsi del potere insito nella funzione che ricopre.
Oggi, è proprio la curvatura su questo modello burocratico e dirigistico a rappresentare uno degli aspetti di maggiore criticità delle nostre scuole, che rende assai più difficoltoso avviare e sostenere processi di miglioramento, ma anche perseguire i fini della missione che a loro assegna la nostra Costituzione. Ciò rende evidente la necessità di definire una nuova architettura dell’organizzazione scolastica che garantisca ad ogni componente partecipazione e corresponsabilità nelle scelte e nei risultati, capace di favorire e di stimolare anche un clima positivo e motivante per i diversi attori coinvolti nel processo educativo ed in quello organizzativo.
Nel seminario, partendo dall’analisi dell’attuale modello organizzativo, con uno sguardo anche ai recenti interventi normativi che hanno interessato l’università, verranno approfonditi gli aspetti qualificanti di un diverso modello di organizzazione scolastica, basato su una strutturazione orizzontale e circolare dei processi decisionali ove ognuno è parte di un disegno collettivo che ha al centro la funzione che legittima la stessa esistenza delle istituzioni scolastiche, l’insegnamento-apprendimento.
La condivisione della conoscenza, quale fine immanente della scuola e della sua organizzazione, è una precondizione irrinunciabile per assicurare alla nostra scuola apertura al cambiamento e alla comprensione della complessità dei saperi contemporanei, ma è anche la precondizione per ogni proposta di miglioramento del nostro sistema di istruzione e formazione.
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