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Pubblicato il testo delle “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025” – Si apre la fase della consultazione e del dibattito pubblico

La Commissione avvierà le consultazioni incontrando associazioni professionali, di genitori e studenti e con le organizzazioni sindacali della scuola.

DI REDAZIONE. 

La Commissione incaricata della redazione del nuovo testo delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione – istituita con D.M n. 47 del 18 marzo 2024 e presieduta dalla Prof.ssa Loredana Perla, Professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – ha terminato i lavori di redazione della bozza di documento che è oggetto della presente pubblicazione. La Commissione, composta da studiosi di area pedagogica, è stata coadiuvata nei lavori da singole Commissioni di esperti di area disciplinare (nominate con decreto ministeriale 9 agosto 2024, n. 173).

“La pubblicazione del documento – si legge nel comunicato del MIM – è finalizzata ad avviare nei prossimi giorni la fase di consultazione che la stessa Commissione effettuerà mediante incontri con le associazioni professionali e disciplinari, con le associazioni dei genitori e degli studenti e con le organizzazioni sindacali della scuola. Il confronto sarà utile per avviare l’iter formale di adozione delle Nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione che andranno a sostituire dall’anno scolastico 2026/2027 quelle adottate nel novembre 2012”.

La premessa culturale generale delle nuove Indicazioni sottolinea la centralità dell’allievo nel sistema scolastico, ispirandosi ai principi costituzionali e mirando a uno sviluppo completo e bilanciato di tutte le sue facoltà. Tra le novità si prevede l’insegnamento del latino dalla seconda media, l’introduzione di un curricolo verticale per garantire la continuità educativa tra scuola dell’infanzia, media e superiori, il rafforzamento dello studio a memoria. Maggiore attenzione è, inoltre, dedicata allo sviluppo delle competenze Stem, l’introduzione delle classi con metodo Montessori alla secondaria di I grado, ovvero alle medie, più importanza all’educazione civica, con un focus su relazioni di genere, rispetto e convivenza civile, un rafforzamento della scrittura manuale e della calligrafia come strumento di sviluppo del pensiero critico e riflessivo e della creatività, con un’attenzione particolare a musica, arte e narrazione.

È prevista anche un’integrazione prudente e critica dell’IA nella didattica, con un ruolo centrale degli insegnanti nella mediazione accompagnata da percorsi di educazione alla cittadinanza digitale per favorire un uso consapevole delle tecnologie. “Gli insegnanti – si legge nel documento – hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della IA. E in aula di spiegare le logiche di funzionamento di dispositivi e piattaforme. Nell’era dell’IA, la scuola dovrebbe formare un pensiero capace di valutare attentamente le ‘technai’ facendone cogliere presupposti ed impensati. L’IA offre certamente grandi opportunità per l’ istruzione a condizione che il suo uso sia guidato da chiari principi etici. Per conseguire il suo pieno potenziale, essa dovrebbe essere integrata in un contesto in cui le dimensioni umane e sociali dell’apprendimento siano rafforzate e non ‘sostituite’ e in cui prevalga una mediazione chiaramente orchestrata dalla persona dell’insegnante”.

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