
DI REDAZIONE.
L’Associazione Nazionale Docenti rilancia le proprie parole d’ordine per una riforma profonda della governance del sistema scolastico italiano. Nelle prossime settimane è in programma la presentazione di un vero e proprio manifesto programmatico con l’individuazione di un percorso che avvii un confronto serrato capace di coinvolgere le associazioni che operano a vario titolo nel mondo della scuola italiana e le organizzazioni sindacali rappresentative del personale scolastico, ma anche le forze politiche di Governo e di opposizione.
Un impegno quello dell’AND che nella sua presenza ultra venticinquennale nel panorama associativo del mondo della scuola nel nostro Paese, si è sempre caratterizzato per la puntualità e pertinenza dei suoi interventi a sostegno del rilancio di una scuola “comunità educante e democratica” e che negli ultimi mesi ha fatto segnare una ulteriore novità con il sostegno alla proposta di modifica della progressione stipendiale del personale della scuola, partita a metà novembre dello scorso anno con una petizione lanciata su change.org che ha già superato il ragguardevole traguardo di 5300 firme. Elaborata nel dettaglio dal presidente AND della provincia di Napoli, il nuovo sistema di progressione mira a ridurre gli intervalli di tempo necessari per avanzare tra le fasce stipendiali, con l’obiettivo di garantire benefici economici più equi e tempestivi a tutto il personale della scuola (sia docenti che personale ATA).
Attualmente, il sistema prevede una progressione stipendiale che richiede fino a 35 anni di servizio per raggiungere la fascia stipendiale più alta. La proposta di riforma suggerisce una nuova articolazione delle fasce, riducendo la durata complessiva a 25 anni accelerando la progressione degli scatti stipendiali. In questo modo, i lavoratori potrebbero beneficiare più rapidamente degli aumenti previsti, migliorando la loro qualità della vita e il potere d’acquisto nel corso della carriera.
L’AND rinnova pertanto il suo appello a tutte le organizzazioni sindacali del settore per rafforzare l’iniziativa e sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e gli interlocutori istituzionali sulla necessità di una riforma dI sistema, che passi attraverso le competenti sedi decisionali, a partire dai tavoli di contrattazione nazionale e, più in generale, dai livelli dei decisori politici e di governo.