Presentati presso il Miur i risultati dell’Indagine Ocse Pisa 2012 che misura le competenze dei quindicenni in matematica, scienze e lettura. L’Italia, spiega l’Ocse, ha risultati sotto la media, ma è uno dei paesi che registra i più notevoli progressi in matematica e scienze. In sintesi, la scuola italiana ha migliorato il proprio posizionamento, ma il livello generale rimane comunque sotto la media dei principali paesi Ocse, anche di molti paesi emergenti, come forti rimangono le differenze a livello regionale e tra licei e istituti professionali.
Principali caratteristiche di PISA 2012
Il contenuto
L’indagine PISA 2012 si è concentrata sulla matematica, tenendo come aree minori di valutazione la lettura, le scienze e la capacità di risoluzione di problemi. Per la prima volta, PISA 2012 ha altresì incluso una prova nel campo della cultura finanziaria dei giovani, che è stata proposta come prova facoltativa ai Paesi interessati.
Gli studenti
Circa 510.000 studenti hanno completato la valutazione nel 2012, che rappresentano circa 28 milioni di studenti quindicenni nelle scuole dei 65 Paesi ed economie partecipanti.
In Italia, 38.142 studenti in 1.186 istituti scolastici hanno completato la valutazione nel 2012. Dopo ripescaggio, il tasso di partecipazione è stato del 93%.
La valutazione
Sono stati utilizzati test su supporto cartaceo, di una durata totale di due ore per ogni studente. In una serie di Paesi ed economie, sono stati dedicati altri 40 minuti a un test su computer dedicato alla matematica, alla lettura e alla capacità di risoluzione di problemi. Gli esercizi del test erano una combinazione di domande a scelta multipla e di altre domande che esigono una risposta elaborata individualmente dagli studenti. Gli esercizi del test erano organizzati in gruppi basati sulla descrizione di una situazione reale della vita quotidiana. Il tempo che sarebbe necessario a rispondere all’insieme di tutti gli esercizi elaborati nel contesto del test PISA 2012 è stimato in circa 390 minuti, ma studenti differenti hanno risposto a diverse combinazioni di esercizi del test.
Gli studenti hanno risposto a un questionario di una durata di 30 minuti, che chiedeva di fornire informazioni sulla loro famiglia, sulla scuola frequentata e sulle esperienze di apprendimento. I dirigenti degli istituti scolastici hanno altresì ricevuto un questionario da completare in 30 minuti sul sistema scolastico e l’ambiente di apprendimento. In alcuni Paesi ed economie, sono stati distribuiti questionari facoltativi ai genitori cui si chiedeva di fornire informazioni sulle loro percezioni della scuola frequentata dai figli e sul loro coinvolgimento nella scuola, sul loro sostegno nell’apprendimento a casa, e sulle attese dei figli in materia di futura attività lavorativa e più particolarmente per ciò che attiene alla matematica. I Paesi potevano scegliere due altri questionari facoltativi per gli studenti: il primo sul livello di padronanza e di uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte degli studenti, il secondo sul percorso scolastico degli studenti fino alla data del test, ivi compresi gli eventuali periodi d’interruzione della scolarità e se o come si stanno preparando per una futura attività professionale.
Due brevi considerazioni
La prima considerazione riguarda la spesa per studente: dal 2001 al 2012 è cresciuta nella maggior parte dei paesi Ocse, in Italia è diminuita dell’8%.
La seconda riguarda le retribuzioni degli insegnanti: risultati migliori si hanno in quei Paesi ove gli insegnanti ricevono retribuzioni più alte. In Italia gli stipendi degli insegnanti sono di gran lunga più bassi della media dei Paesi europea. Anzi, mentre negli altri Paesi sono aumentati mediamente del 7%, in Italia sono diminuiti dell’1% dal 2000 al 2009. “se paghi in noccioline, avrai delle scimmie», ha esemplificato il ministro dell’Educazione finlandese al meeting internazionale “International Summit on the teaching profession”. La Finlandia, che conferma anche in questa indagine di aver il sistema scolastico più virtuoso, arruola i propri insegnanti tra i migliori laureati del Paese. Ne consegue che in quel Paese l’insegnamento ha una alta considerazione sociale e rappresenta una professione intellettuale con forte attrattiva sia in termini di carriera che economica. Un esempio che molti altri Paesi cercano di seguire, ma non l’Italia.