Analisi & Commenti

A proposito della delega sul sistema integrato di educazione e istruzione, 0-6 anni

Alcune brevi riflessione a margine del Consiglio Nazionale dell’AND di Napoli del 19 febbraio 2017.

Lo scorso 14 Gennaio, in tutta fretta ad un giorno dalla scadenza, del termine di attuazione delle deleghe previste dalla legge 107/15, il Governo approva i testi dei decreti legislativi. Dopo che i decreti sono giunti in Parlamento le Commissioni hanno promosso una serie di audizioni per raccogliere osservazioni sui testi presentati dal Governo. Anche l’AND ha partecipato a tali incontri ed ha esposto oltre alle dovute perplessità sulle deleghe e sui testi dei decreti ha concluso che meglio sarebbe se i decreti fossero ritirati.

Tra le osservazioni ai decreti, per il cosiddetto sistema integrato 0-6, esprimo alcune brevi considerazioni, tra l’altro emerse con molta chiarezza al Consiglio Nazionale dell’AND svolto a Napoli lo scorso 19 febbraio 2017, a cui ho partecipato.

Difatti, un’attenta lettura del decreto 380 ci porta a soffermarci su alcuni punti e a porci delle domande a cui ad oggi non abbiamo ancora avuto delle risposte certe e concrete:

-i profili professionali coinvolti nel sistema integrato (educatore e docente) sono differenti così come il tipo di formazione e di contratto ad essi relativi, diversa anche la pertinenza legislativa degli enti che dovrebbero gestirlo, Stato, regioni, enti locali diretti ed indiretti. Un’omogeneizzazione dei profili è inaccettabile come occorre chiarezza sul ruolo degli enti che gestiranno un tale sistema. In particolare, vogliamo sapere chi gestirà la scuola dell’infanzia statale e come si può costituire tale sistema senza incorrere in una confusione totale di ruoli e funzioni. Per questo chiediamo che venga specificato chiaramente chi farà cosa, a partire dal personale che dovrà operare nel cosiddetto sistema 0-6.

Una domanda nasce anche sul versante della compartecipazione delle famiglie al finanziamento dei servizi educativi per l´infanzia, gestiti di norma dagli enti locali o da soggetti privati: perché la scuola dell’infanzia statale, che attualmente rappresenta il primo segmento del sistema scolastico pubblico, deve comportare nuovi oneri per le famiglie? C’è forse all’orizzonte qualcosa che ancora non riusciamo a vedere abbagliati dalla luce e dalla promessa della costruzione di tanti nidi e tante altre scuole dell’infanzia e quindi da nuove assunzioni? Magari la prospettiva è l’esternalizzazione del servizi? E’ doveroso preoccuparci della quota di compartecipazione delle famiglie perché con la previsione di un costo anche per la frequenza della scuola dell’infanzia statale si potrebbe ipotizzare davvero un’apertura alla gestione del servizio anche a privati. Ciò porterebbe ad un declino della scuola dell’infanzia statale sia sul piano della qualità sia su quello della domanda del servizio. Altro che garantire pari opportunità educative! Questa delega sembra minare proprio i diritti dei bambini a frequentare una scuola di qualità totalmente gratuita e che in molte realtà sociali rappresenta l’unica agenzia educativa sul territorio.

Un altro punto da non trascurare, infatti, è la centralità del bambino e la funzione della scuola, perché dal testo si evince che i servizi integrativi non pongono al centro il bambino e le sue esigenze bensì la soddisfazione dei bisogni delle famiglie. La dimensione educativa e pedagogica della scuola dell’infanzia che da decenni opera per salvaguardare i bisogni dei bambini ed il loro graduale sviluppo in tutte le dimensioni che ruolo avrà? Dobbiamo pensare che passeranno al secondo posto perché occorre assecondare le esigenze delle famiglie?

Il modello educativo-pedagogico, metodologico e organizzativo, che da sempre costituisce un’esperienza indiscutibile di pregio del nostro sistema educativo, verrebbe degradato a un mero servizio volto a conciliare i tempi di lavoro e le necessità minute delle famiglie e la scuola dell’infanzia spogliata della sua specificità pedagogica e didattica.

Ciò di cui il nostro Paese ha bisogno non è lo 0-6 ma un concreto impegno volto a garantire qualità e valore alla “scuola statale” con un percorso 0-14 (0-19 per gli istituti omnicomprensivi) gratuito e aperto a tutti, che possa accompagnare i futuri cittadini dalla nascita alla piena maturità.

 

FLORA RICCARDO

Presidente sezione AND di CASERTA

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