
di PIO G. SANGIOVANNI*.
Le ultime notizie che hanno guadagnato gli onori della cronaca nazionale e che hanno visto protagonista un DS con il suo messaggio istituzionale di augurio pasquale, dal vago sapore intimidatorio e al limite del bullismo, ci danno la misura concreta di quella che è diventata la regola nelle relazioni “inquinate” che si vivono nella scuola italiana, dove i dirigenti vestono l’abito della protervia padronale autoritaria, esercitando un potere assoluto sui propri dipendenti, in primis i docenti, trattati ormai come subalterni che vorrebbero sempre più ossequiosi e scodinzolanti, cortigiani sciocchi senza tutele né dignità.
Come Associazione Nazionale Docenti ci sentiamo in dovere di stigmatizzare le parole e i toni usati nella missiva per approvare o condannare presunti atteggiamenti e comportamenti individuali, generalizzandoli in nome di un falso buonismo paternalistico, lontano anni luce da un giusto e sacrosanto richiamo al doveroso rispetto delle regole di deontologia professionale.
Questo episodio emerge come la punta di un iceberg dal quotidiano stillicidio di fatti e circostanze che vedono protagonisti dirigenti preda di una sorta di delirio di onnipotenza nell’assumere atteggiamenti e adottare provvedimenti irragionevoli e ingiustificati, che umiliano e mortificano il personale docente, rispetto al quale cresce ogni giorno la profonda frattura e il muro di diffidenza e incomunicabilità. Una situazione divenuta davvero insostenibile che impone un serio ripensamento del sistema di governance delle istituzioni scolastiche, eliminando la stortura di una dirigenza, per sua intima natura, avulsa e incompatibile con la dimensione della scuola comunità educante democratica.
L’AND rilancia con forza la proposta di riforma della governance scolastica basata sul preside elettivo e a tempo, che ridia centralità al collegio dei docenti e dignità alla professione insegnante, attraverso la riorganizzazione del sistema di progressione della carriera.
Non pensiamo di esagerare affermando che un radicale cambiamento in tal senso, eviterebbe anche il verificarsi dell’indecoroso spettacolo al quale da troppo tempo assistiamo, della celebrazione di concorsi infiniti costellati di ricorsi e sanatorie camuffate.
* Presidente nazionale AND