
di PIO G. SANGIOVANNI*.
Avviata negli ultimi mesi del 2024 da un’intuizione del responsabile AND della provincia di Napoli Davide Capobianco e sostenuta immediatamente dall’intera Associazione Nazionale Docenti, la petizione che chiede di cambiare il sistema di progressione stipendiale del personale scolastico, ha superato le 7500 firme. Un traguardo molto significativo che probabilmente poteva essere ancora più lusinghiero se all’appello lanciato dall’AND e dallo stesso promotore su Change.org, le organizzazioni sindacali nazionali avessero prestato la giusta attenzione, come avrebbe sicuramente meritato, vista la concretezza ed efficacia di una proposta che, oltre ad arrecare benefici economici reali, ha contemporaneamente l’obiettivo di restituire dignità al lavoro e fiducia a tutto il personale della scuola italiana (sia docenti che ATA).
Purtroppo, ed è un fatto inspiegabile, così non è stato, se si eccettua qualche tentativo di appropriarsi di alcuni aspetti della proposta cercando di cavalcarli senza però dare compiutezza al percorso assumendosi la responsabilità di portarla sul tavolo della contrattazione nazionale, così come avrebbe meritato e ci auguriamo succeda presto. Perché è bene essere chiari, l’obiettivo primario dell’AND è quello di creare il massimo consenso a sostegno di una riforma dei meccanismi della progressione stipendiale che sarebbe davvero epocale e che tutti aspettano.
Una proposta che, come abbiamo già chiarito ampiamente e come non si stanca di ribadire in tutte le occasioni e sedi Davide Capobianco, mira a ridurre gli intervalli di tempo di attesa per maturare il passaggio da una fascia stipendiale a quelle successive, con una migliore distribuzione durante tutto il corso della carriera, senza dover attendere l’agognato traguardo dei 35 anni di servizio per ottenere la fascia stipendiale più alta. Traguardo che per molti docenti e Ata resterà soltanto una chimera, anche a causa dell’estenuante precariato che caratterizza il percorso di avvicinamento al sogno dell’immissione in ruolo nel mondo della scuola.
Rinnoviamo, quindi, l’appello a sostenere a tutti i livelli questa proposta, a cominciare dal rilancio della petizione per farla crescere ulteriormente.
Riproponiamo di seguito un riepilogo dell’articolazione e degli aspetti tecnici della proposta di modifica della progressione stipendiale a partire dal sistema vigente:
Fasce stipendiali attuali
Durata complessiva: 35 anni di servizio per raggiungere la fascia massima.
Intervalli e durata delle fasce:
Fascia 0: da 0 a 8 anni (8 anni)
Fascia 9: da 9 a 14 anni (6 anni)
Fascia 15: da 15 a 20 anni (6 anni)
Fascia 21: da 21 a 27 anni (7 anni)
Fascia 28: da 28 a 34 anni (7 anni)
Fascia 35: da 35 anni a fine servizio (restante servizio)
PROPOSTA DI RIFORMA
Durata complessiva: 25 anni per raggiungere la fascia massima, anziché 35.
Nuova articolazione delle fasce:
Fascia 0: da 0 a 4 anni (4 anni
Fascia 5: da 5 a 9 anni (5 anni)
Fascia 10: da 10 a 14 anni (5 anni)
Fascia 15: da 15 a 19 anni (5 anni)
Fascia 20: da 20 a 24 anni (5 anni)
Fascia 25: da 25 anni a fine servizio (restante servizio)
Cosa cambierebbe concretamente?
I dipendenti, docenti e personale ATA, accederebbero più rapidamente alle fasce successive, beneficiando prima degli aumenti stipendiali previsti. Il massimo stipendio (fascia 25) sarebbe raggiunto 10 anni prima (25 anni di servizio contro I 35 anni attuali).
E scusateci se è poco! Non crediamo ci siano ancora dubbi sulla bontà della proposta e sulla necessità di sostenerla in tutte le sedi e livelli istituzionali, continuando con rinnovato impegno a rilanciare anche lo strumento della petizione su chang.org!
*Presidente nazionale AND