
di REDAZIONE.
L’idea di differenziare il personale docente dal resto dei dipendenti della PA è un primo passo fondamentale per una riforma più complessiva del sistema di governance della scuola, in primis quello della dirigenza scolastica.
L’Associazione Nazionale Docenti accoglie molto favorevolmente le dichiarazioni del ministro Valditara sulla necessità di differenziare la figura del docente dal resto del personale della Pubblica Amministrazione. Questa consapevolezza rappresenta senz’altro un primo importante passo nella direzione, da sempre auspicata dall’AND, di una profonda riforma dell’attuale sistema di governance della scuola a partire proprio dal riconoscimento professionale della categoria docente con le sue specifiche prerogative connesse con l’imprescindibile funzione educativa e formativa.
Una dichiarazione che è in sostanza una presa d’atto, alla quale dovrà seguire un processo di revisione capace di dare nuove basi alla governance della Scuola, prevedendo anche la definizione di uno specifico codice deontologico della docenza che ne contempli in modo puntuale tutti gli aspetti, a partire dai compiti, ruoli, responsabilità e funzioni che, come sosteniamo da tempo, sono ben altra cosa rispetto a quanto stabilito per la generalità dei dipendenti pubblici dal Regolamento di cui al DPR 16 aprile 2013, n. 62.
Si tratta indubbiamente di un percorso abbastanza articolato che rappresenta tuttavia un elemento irrinunciabile in quanto dovrà introdurre dei cambiamenti capaci di delineare e definire il docente come soggetto incardinato nel quadro del disegno costituzionale della Scuola della Repubblica; un professionista dell’educazione, da tutelare e valorizzare proprio per il suo ruolo fondamentale nella formazione professionale, culturale e umana delle giovani generazioni e, in quanto tale, investito di compiti e responsabilità delicatissime.
Gli scenari di riforma che si sostanziano in una simile visione, vanno inevitabilmente a coinvolgere anche il sistema della dirigenza scolastica che dovrà essere completamente modificato rispetto all’attuale configurazione giuridica in quanto, nella prospettiva di un’autentica autonomia scolastica, rappresenta una figura del tutto avulsa e incompatibile con il quadro di riforma della scuola comunità educante democratica da noi auspicata, condivisa ormai da ampi settori del mondo della scuola e da varie organizzazioni di categoria.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE DOCENTI