Roma, Sala ISMA Senato della Repubblica, 8 ottobre 2019
La scuola che vogliamo
Dalla piramide al cerchio. Idee e proposte per una scuola democratica
Incontro Seminariale
Sala ISMA Senato della Repubblica
Piazza Capranica, 72, Roma
Martedì 8 ottobre 2019
Ore 14.30-18.30
Giornata mondiale degli insegnanti
“In questo giorno dedicato agli insegnanti, come d’altra parte in ogni altro giorno,
la prima parola da dire è molto semplice: Bravi e grazie.
Non lo si ripeterà mai abbastanza, né nella famiglia delle Nazioni Unite,
né nel vostro contesto quotidiano.
Vi siamo molto riconoscenti per esservi impegnati in questa professione,
così essenziale per ogni società, e di continuare ad esercitarla,
a dispetto – e spesso a motivo – delle sfide che dovete affrontare”.
(Messaggio congiunto sottoscritto nel 2004 dai rappresentanti dell’Unesco, dell’ILO, dell’UNDP e dell’Unicef)
Presentazione
Il 5 ottobre 2019, su iniziativa delle Nazioni Unite, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale degli insegnanti. Un avvenimento che ricorre dal 1994 per commemorare la Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti (Recommendation concerning the Status of Teachers), adottata da una speciale Conferenza intergovernativa convocata dall’Unesco e dall’ILO il 5 ottobre 1966.
La Raccomandazione congiunta ILO/UNESCO sullo status dei docenti, pur adottata da oltre mezzo secolo, conserva intatto il suo valore politico. Infatti, pur essendo un atto giuridicamente non vincolante, il valore etico dei principi in essa posti non possono non impegnare moralmente ogni singolo Stato alla piena attuazione delle linee guida in essa contenute, che riguardano lo status dei docenti, dalla formazione, alle condizioni di lavoro, alla progressione di carriera, alle retribuzioni, al loro coinvolgimento nei processi decisionali all’interno delle istituzioni scolastiche e nei processi di riforma dei sistemi educativi.
Ciò nondimeno, “gli stipendi degli insegnanti italiani rimangono bassi rispetto agli standard internazionali e rispetto ai lavoratori con un titolo di istruzione terziaria. Le retribuzioni crescono più lentamente rispetto a quelle dei colleghi di altri paesi e le prospettive di carriera sono più limitate, basate su un percorso di carriera unico con promozioni esclusivamente in funzione dell’anzianità anziché del merito. Ciò si traduce in una scarsissima attrattiva della professione di insegnante per le persone altamente qualificate e in un effetto disincentivante sul personale docente, che a sua volta ha un impatto negativo sui risultati di apprendimento degli studenti.” (Raccomandazioni UE, 6 giugno 2019).
È certo un momento difficile per la scuola italiana, confermato dalle indagini internazionali condotte dall’OCSE, ma, non sembri paradossale, può anche divenire un’opportunità decisiva per cambiare la nostra scuola. Dal saper leggere il presente dipenderà la possibilità di poter incidere sul futuro. Il problema scuola, ancor più che nel passato, coincide, infatti, con il modello di governo delle nostre scuole e con la questione docente. Ogni altro aspetto può essere valorizzato o rimanere sterile in base a come questi elementi chiave si configurano nell’architettura del nostro sistema scolastico. Di fatto, a ben vedere, questi due elementi altro non sono che le due facce della stessa medaglia ed una riforma efficace volta al miglioramento della scuola non può prescindere da una riforma del suo modello organizzativo e dello stato giuridico dei docenti.
La riforma del modello organizzativo postula la necessità di definire una nuova architettura dell’organizzazione scolastica che garantisca ad ogni componente partecipazione e corresponsabilità nelle scelte e nei risultati (Leadership distribuita), capace di favorire e di stimolare anche un clima positivo e motivante per i diversi attori coinvolti nel processo educativo ed in quello organizzativo. Mentre la riforma dello stato giuridico dei docenti, pone la necessità di introdurre per i docenti una progressione professionale (carriera), con avanzamenti economici legati al merito e al servizio. Competenze professionali e le qualità personali, unitamente ad un nuovo modello organizzativo, devono rappresentare la chiave di volta di processi virtuosi di partecipazione al governo dell’istituzione scolastica e di responsabilizzazione rispetto ai risultati.
Nel seminario, partendo dall’analisi dell’attuale modello organizzativo, verranno approfonditi gli aspetti qualificanti di un diverso modello di organizzazione scolastica, basato su una strutturazione orizzontale e circolare dei processi decisionali in cui ognuno è parte di un disegno collettivo che ha al centro la funzione che legittima la stessa esistenza delle istituzioni scolastiche, l’insegnamento apprendimento. Dopodiché, verranno tracciate le linee di un nuovo stato giuridico dei docenti, fondato su un’articolazione funzionale del loro profilo professionale in relazione ai diversi ruoli che saranno chiamati a svolgere all’interno di un sistema di governo democratico dell’istituzione scolastica.
La condivisione della conoscenza, quale fine immanente della scuola e della sua organizzazione, è una precondizione irrinunciabile per assicurare alla nostra scuola apertura al cambiamento e alla comprensione della complessità dei saperi contemporanei, ma è anche l’orizzonte imprescindibile di ogni proposta di miglioramento del nostro sistema di istruzione e di formazione.
Programma
Ore 14.30
Saluti istituzionali
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Ore 14.50 – 16.45
Workshop – Autonomia e dirigismo, un modello da ripensare. Idee e proposte per una scuola democratica
Francesco Greco, dottore di ricerca in modelli di formazione
Massimo Baldacci, Università di Urbino “Carlo Bo”
Franco Cambi, Università di Firenze
Giuseppe Spadafora, Università della Calabria
Fabio Saitta, Università di Catanzaro
Angelo Paletta, Università di Bologna
Walter Nocito, Università della Calabria
Ore 16.45-17.45
Circle time
Coordina
Sergio Rizzo, v. Direttore “la Repubblica”
Mario Pittoni, Presidente 7ª Commissione – Senato
Luigi Gallo, Presidente 7ª Commissione – Camera dei deputati
Bianca Laura Granato, 7ª Commissione – Senato
Camilla Sgambato, Responsabile scuola PD
Luciano Chiappetta, già Capo Dipartimento Miur
Giuseppe Bagni, Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione
Antonello Giannelli, Presidente ANP
Paolo Bruttini, Esperto in sviluppo della leadership
Guido Zaccarelli, Autore del libro “La conoscenza condivisa”
Ore 17.45-18.00
Intervento
Richiesto al Ministro del Miur, Lorenzo Fioramonti*
Ore 18.00-18.30
Dibattito
NOTA (*) invitati, in attesa di conferma.
L’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima (60 persone). I giornalisti devono accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax al numero 06.6706.2947