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Indagine OCSE-Pisa: L’uso del cellulare in classe ostacola l’apprendimento

Il 38% degli studenti ne subisce il condizionamento, con conseguenze molto negative sul profitto

di Redazione.

L’uso del cellulare in classe ostacola e condiziona negativamente il percorso formativo degli studenti.

A confermarlo, qualora ce ne fosse stato bisogno, è uno studio condotto da PISA (Programme for International Student Assessment) secondo il quale l’uso eccessivo degli smartphone in classe ha un impatto negativo sull’apprendimento e sul rendimento scolastico degli studenti.

L’indagine ha esaminato le competenze in Matematica, Lettura e Scienze dei quindicenni a livello internazionale e ha rivelato dati che per l’Italia destano non poca preoccupazione. Quasi il 38% degli studenti ammette di essere distratto dal proprio cellulare durante le lezioni, mentre il 29% si dice disturbato dall’uso che ne fanno i compagni. Sono percentuali nettamente superiori alla media OCSE che invece si attesta rispettivamente al 30 e al 25%.

“Distrazioni” che, e non poteva essere diversamente, vanno ad incidere direttamente sulle prestazioni e sul rendimento scolastico. Gli studenti italiani che non “cadono nella tentazione” del cellulare ottengono risultati in Matematica superiori di 11 punti rispetto ai loro pari grado che invece non riescono a resistere e vengono “distratti”. Ma la differenza diventa di 17 punti se si considera gli effetti delle distrazioni causate dalle conseguenze dell’uso dei cellulari da parte dei compagni di classe.

Tuttavia, come abbiamo avuto modo di sottolineare già in altre occasioni e come messo in evidenza anche dagli esperti, l’uso delle nuove tecnologie non dev’essere demonizzato, anzi è corretto dire che un loro utilizzo appropriato, sia a scuola che a casa, contribuisca positivamente ai processi di apprendimento. Il vero problema è l’utilizzo eccessivo e non controllato, soprattutto per scopi diversi da quelli puramente didattici o informativi, a risultare deleterio.

All’interno del sistema scolastico, ma non solo, bisogna trovare il giusto equilibrio, la giusta misura. Gli esperti PISA suggeriscono l’adozione di politiche scolastiche tali da migliorare le competenze digitali degli studenti, fornendo contemporaneamente agli insegnanti la formazione specifica sull’uso delle tecnologie applicate alla didattica. In tal modo si potrà sfruttare pienamente il potenziale degli strumenti digitali tenendo alta l’attenzione e la partecipazione al dialogo educativo, a tutto vantaggio dell’apprendimento.

Per quanto gli aspetti normativi, infine, la posizione del Ministero competente è stata sempre chiara. Fra i primi provvedimenti del Ministro Valditara vi è, infatti, la circolare 107190 del 19/12/2022 in cui si sancisce che “il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249”; l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi”.

Tutti concetti già normati dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007.

Resta salvo, naturalmente, il principio che l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere consentito, sempre previa espressa autorizzazione del docente, per finalità didattiche, inclusive e formative, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale e della “cittadinanza digitale”.

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