
di REDAZIONE.
Il sistema scolastico italiano promosso per un soffio. È quanto emerge dai risultati della ricerca dell’Osservatorio Fragilitalia, un progetto nato dalla collaborazione tra AreaStudi Legacoop, IPSOS e il Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna, con l’obiettivo di analizzare le conseguenze economiche e sociali della pandemia sul sistema scolastico italiano.
La ricerca è stata realizzata utilizzando i seguenti strumenti:
► Indagini di opinione: Raccolta di dati attraverso sondaggi per comprendere le percezioni e le esperienze degli italiani riguardo al sistema scolastico.
► Analisi dei dati disponibili: Utilizzo di dati recenti e affidabili per osservare l’evoluzione dei fenomeni sociali ed economici legati alla scuola.
► Collaborazione tra enti di ricerca per garantire un approccio multidisciplinare e approfondito.
Ecco gli aspetti principali emersi:
Valutazione del sistema scolastico italiano
– Il sistema scolastico italiano riceve una valutazione media di 6,3 su 10. I livelli più apprezzati sono la scuola dell’infanzia (6,5) e l’università (6,6), mentre le scuole secondarie di primo e secondo grado ottengono un punteggio di 6.
-Le scuole del Nord Italia sono considerate di qualità superiore rispetto a quelle del Sud.
Principali problematiche
♦ Programmi obsoleti e troppo teorici (52%): particolarmente sentiti dai giovani.
♦ Dotazioni tecnologiche inadeguate (50%): più evidenti al Sud.
♦ Scarsa motivazione e preparazione dei docenti (50% e 35%).
♦ Edilizia scolastica carente (47%) e classi sovraffollate (39%).
Competenze fornite
La scuola italiana è ritenuta insufficiente nel fornire competenze adeguate al mercato del lavoro:
♦ Competenze linguistiche: 44% di giudizi positivi.
♦ Competenze green: solo il 23% ritiene che siano adeguate.
♦ Competenze digitali: 22% di valutazioni positive.
Gli ostacoli principali includono programmi didattici obsoleti, carenze nei laboratori e scarsa motivazione e/o preparazione dei docenti.
Percorsi formativi e lavoro
– I percorsi più promettenti per la crescita personale e professionale sono quelli in informatica e telecomunicazioni, sanità e meccanica/meccatronica;
– Iniziative utili per facilitare l’accesso al lavoro includono stage, corsi pratici e scambi culturali;
Mismatch tra formazione e lavoro
Esiste un disallineamento tra la formazione tecnica/professionale e le esigenze del mercato del lavoro, con differenze territoriali significative:
– Al Sud, c’è un gap formativo nei settori agroalimentare e terziario.
– Al Nord, l’indirizzo turistico sembra eccedere la domanda lavorativa.
Il documento evidenzia la necessità di riformare il sistema scolastico italiano per renderlo più adeguato alle esigenze del mercato del lavoro e ridurre le disuguaglianze territoriali.