
I LETTORI SCRIVONO.
Il tema della democrazia e del rispetto delle norme contrattuali e costituzionali, da parte dei soggetti coinvolti ai vari livelli anche nel mondo della scuola, in particolare da coloro che dovrebbero garantirne rigorosamente la loro applicazione, sembra sia diventato ormai una vera e propria emergenza nazionale. Situazioni davvero paradossali e incredibili, si direbbe, ma i casi sempre più frequenti parlano di una sconcertante nuova “normalità”. La lettera che abbiamo ricevuto e proponiamo di seguito, esprime esattamente questo stato di cose.
«La scuola sta diventando il luogo in cui bisogna rivendicare quanto già previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro e dalle disposizioni di legge.
Quanto dovrebbe essere semplicemente applicato, nelle scuole bisogna rivendicarlo. Questo è molto grave, contribuisce a complicare la gestione delle scuole e costituisce un grave vulnus della democrazia.
Ciò che è previsto da leggi e contratti non si rivendica o si concede, si applica e basta. La cosa più grave è il fatto che i DS fanno approvare dai collegi dei docenti delibere contrarie alle norme contrattuali e alle leggi, nel silenzio acquiescente di tutti, ivi compresi le RSU e i rappresentanti nominati dai sindacati, i cosiddetti TAS.
Ma nella scuola che insegna il rispetto della legge e quei soggetti che dovrebbero insegnarlo, in queste stesse scuole e questi stessi soggetti non la rispettano; la scuola dovrebbe insegnare la democrazia, ma poi nei fatti non l’applica. Questo è un dato molto preoccupante che dovrebbe allertare il Ministro pro tempore dell’istruzione e del merito. Le scuole stanno diventando delle piccole repubbliche indipendenti delle banane dove si ignorano le norme o, al limite, si interpretano.»
Libero Tassella SBC