di Redazione.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di una docente del “Gruppo docenti di Sostegno UNITI PER INDIRE”.
Gentilissimi,
sono una docente di sostegno e lavoro a scuola da 10 anni. Credo fermamente che, nonostante l’importanza del TFA, la vera abilitazione possa provenire dall’esperienza sul campo e dalla dedizione al lavoro.
Ho ovviamente anche studiato per affrontare il lavoro ed ho anche seguito svariati corsi nella mia città ed online organizzati dal Centro Territoriale per l’Inclusione e per il Sostegno, per potermi preparare al meglio.
Ho anche conseguito materie universitarie attinenti la Didattica speciale, la Psicopedagogia e la Normativa scolastica sull’inclusione e sono sempre stata presente a scuola.
Questa naturalmente non è solo la mia storia, ma è la realtà di tanti altri docenti di sostegno in Italia. Scrivo quindi anche a nome di moltissimi che come me vogliono vedere il riconoscimento del lavoro e della dedizione che ogni giorno mettono in campo.
La mia ulteriore considerazione è la seguente:
Il TFA da 60 CFU richiede studio teorico ma anche Tirocinio in classe se non erro …
Il TFA da 60 CFU richiede studio teorico ma anche Tirocinio in classe se non erro …
L’articolazione è:
– insegnamenti teorici per complessivi 36 CFU;
– laboratori per complessivi 9 CFU;
– attività di tirocinio per complessivi 12 CFU;
– prova finale per complessivi 3 CFU.
Considerando che chi come me ha ben più di tre anni di attività, si può pensare che attività come i laboratori (9 CFU), il tirocinio (12 CFU) e le prove finali (3 CFU) (innumerevoli e quotidiane per chi è davvero in classe), possano ritenersi più che affrontate e superate negli anni di lavoro.
Possiamo anche considerare che nel mio caso ho anche conseguito queste materie:
– Teoria e metodi di progettazione e valutazione didattica (9 CFU);
– Psicologia dell’apprendimento (9 CFU);
– Didattica speciale (9 CFU);
– Metodi e strumenti dell’apprendimento cooperativo (9 CFU).
Potrei piuttosto anche sentirmi sottovalutata e sottostimata considerando tutto quello che in effetti è nel mio bagaglio di conoscenze, competenze ed abilità!
E ribadisco, non sono l’unica in queste condizioni.
Quindi, non mi sembra di usurpare nulla se mi viene data la possibilità di frequentare un TFA “ridotto” ed online visto che probabilmente ho già tutto quello che occorre per poter aspirare ad un posto tra gli insegnanti di sostegno specializzati!
Ritengo quindi che l’esperienza sul campo debba essere considerata almeno alla pari di chi si cimenta da neofita in un TFA Sostegno da 60 CFU.
Comprendo naturalmente anche i docenti già abilitati ed i loro sacrifici ma non mi sembra corretto cercare da parte loro di sminuire chi come me ha contribuito in modo egregio ad onorare la cattedra di Sostegno.
Non credo sia corretto cercare di bloccare il percorso che è stato intrapreso da chi finalmente, ha deciso di darci merito e riconoscimento!
Si potrebbe semplicemente “combattere”alla pari rispettandoci l’un l’altro e garantendo tra di noi quell’ empatia che non si impara al TFA ma che dovrebbe essere a corredo dei rapporti tra persone “umane” e civili.
Così come io rispetto Loro vorrei però che anche Loro rispettassero me e la categoria che rappresento.
Insegnanti che non hanno il titolo ma che lavorano da anni nella scuola.
Scrivo a Voi perché comunque io credo nella Vostra sensibilità e nel fatto che rispettiate se non altro il confronto tra le parti.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti
Daniela Nicolò