NewsStudi & Ricerche

Eduscopio 2025. Gli esiti universitari degli studenti “quadriennalisti” sono inferiori rispetto ai colleghi dei percorsi quinquennali

Il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto: "sarebbe doveroso valutare l’efficacia delle sperimentazioni che anticipano le riforme auspicate, così da poter ancora intervenire per tempo con aggiustamenti"

di REDAZIONE. 

“I risultati della nostra analisi suggeriscono che un percorso quadriennale che anticipi a 18 anni l’uscita dalla scuola secondaria, in assenza di un profondo ripensamento didattico e organizzativo, potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti e sulle loro prospettive successive. Non è vero, peraltro, che nella maggior parte dei paesi europei la scuola secondaria finisca a 18 anni, come talvolta si afferma. Più in generale, prima di mettere a sistema riforme con l’obiettivo di migliorare la qualità degli apprendimenti e le opportunità di successo degli studenti italiani, credo sarebbe doveroso valutare l’efficacia delle sperimentazioni che anticipano le riforme auspicate, così da poter ancora intervenire per tempo con aggiustamenti, allorché gli esiti non siano quelli originariamente attesi. Questo, purtroppo, non sempre avviene nel nostro Paese”.

Sono queste le conclusioni molto nette alle quali giunge il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto nel commentare i dati aggiornati dell’edizione 2025 di Eduscopio.it sulle scuole italiane secondarie di II grado, che permettono di capire quali di esse meglio preparino agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma, città per città, indirizzo di studio per indirizzo di studio.

La novità di quest’anno, alla quale evidentemente si riferisce in particolare il commento di Gavosto, è rappresentata dal fatto che l’analisi comprende i risultati dei primi diplomati quadriennali. Infatti nella nuova edizione di Eduscopio, sono valutati anche gli esiti universitari e lavorativi dei diplomati dell’a.s. 2021-22. Fra questi sono compresi 2.112 diplomati nell’ambito della sperimentazione di percorso quadriennale avviata nell’a.s. 2018-19, gli studenti quadriennali che hanno sostenuto l’esame di Stato (dal prossimo anno di maturità) nel giugno 2022. Sono stati analizzati gli esiti dei diplomati quadriennali secondo i criteri di Eduscopio – in particolare, i risultati nel primo anno di università – confrontandoli con quelli dei loro colleghi che hanno, invece, seguito il tradizionale percorso quinquennale.

Questi dati ci dicono che i risultati all’università dei diplomati quadriennali risultano nel complesso inferiori a quelli dei diplomati quinquennali per i voti agli esami e anche per il numero di crediti ottenuti, sebbene meno nettamente.

Gli istituti con un percorso quadriennale sono 142 fra statali e paritari (su un totale di circa 190, che avevano aderito originariamente al bando della sperimentazione e al suo successivo ampliamento). Degli studenti diplomati il 72% proviene da istituti statali, il 28% da istituti paritari. Quasi l’80% degli studenti ha conseguito un diploma liceale, con una prevalenza di indirizzi scientifici; i restanti si dividono tra i due macro-indirizzi del tecnico economico (12%) e tecnologico (9.5%).

Pulsante per tornare all'inizio