di aMior
… l’iter procedurale dei percorsi abilitanti sta viaggiando in modalità “tartaruga”!
BRRR… brividi per i giorni della merla? No, i brividi in argomento, sono riferiti alla doccia fredda che ha gelato i docenti di ruolo della scuola secondaria che avevano accarezzato l’idea, laurea permettendo, di abilitarsi, in virtù del DPCM del 4 agosto 2023, con 30 CFU, per un’altra disciplina, rispetto a quella di titolarità.
Infatti, l’iter procedurale dei percorsi abilitanti, sta viaggiando in modalità “tartaruga”! Speriamo, almeno, che “l’andamento lento”, alla fine, realizzi concretamente quanto espresso nel proverbio “Chi va piano, va sano e va lontano”! Con l’augurio che, una volta sbloccata la situazione di stallo, non si presentino altri ostacoli burocratici che impediscano il conseguimento dei crediti formativi, necessari per raggiungere l’agognato traguardo.
Una seconda abilitazione potrebbe consentire, ai docenti della scuola secondaria, una ulteriore chance, a livello di trasferimento, favorendo un eventuale passaggio di cattedra, in aggiunta alla normale mobilità sulla stessa disciplina. Le brutte notizie, appena evidenziate, riguardano anche i docenti già di ruolo che gradirebbero abilitarsi per un altro grado di istruzione. Infatti, per esempio, una insegnante di scuola primaria laureata in lettere potrebbe conseguire, attraverso i crediti abilitanti, il passaggio di ruolo alla scuola secondaria, anche se, perdurando le suddette difficoltà procedurali, l’aspirazione rimarrebbe soltanto un sogno.
Nei giorni scorsi, è circolata la notizia che, a breve, ci sarà un incontro ministeriale, tra i vari organi competenti, per cercare di analizzare la situazione e dare un’accelerata alle operazioni propedeutiche per definire la vicenda. In quella sede, si potrebbe discutere sull’eventualità di consentire, ai docenti interessati, di presentare l’istanza di passaggio di ruolo o di cattedra con riserva, visto che appare una mission impossible, anche per Tom Cruise, poter conseguire l’abilitazione per marzo 2024, periodo canonico in cui si producono le domande di mobilità.
Si riuscirà a trovare una soluzione? E’ vero che la speranza è l’ultima a morire, ma, nella nostra amata Italia, purtroppo, pure vivere è diventato un esercizio burocratico!