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Servizio nelle scuole paritarie utile per l’accesso ai concorsi

La proposta, nella forma di un emendamento, al D.L. 75/2023

di Redazione

In questa torrida estate, mentre il mondo della scuola è preso dal ricorrente carosello della mobilità annuale, in Commissione Lavoro alla Camera, lo scorso 11 luglio 2023, è stato presentato un emendamento al D.L 7­­­­5/2023 “PA bis” da esponenti di Fratelli d’Italia, con lo scopo dichiarato di attuare le previsioni della legge 62/2000 (sic!).

Con detto emendamento, si è introdotto l’art. 4 ter è considerato valido requisito, in luogo del titolo di abilitazione all’insegnamento, ai sensi dell’art 1 co 4 legge 62/2000, l’aver svolto servizio presso le scuole paritarie per almeno tre anni, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti”.

L’emendamento, da quanto si apprende, sarà votato a breve, per poi passare alla votazione finale in aula, di certo positiva, per come i proponenti si aspettano, atteso che finora l’opposizione, pare, non abbia sollevato alcuna obiezione (sic!).

Per quanto ci riguarda, esprimiamo ferma contrarietà all’approvazione dell’emendamento in questione, segnalando i rischi di stravolgimento delle regole democratiche di accesso ai ruoli nella scuola. Nelle scuole paritarie, infatti, è noto che le assunzioni avvengono per lo più per conoscenza personale, con chiamata diretta e, alla luce di quanto si propone, è evidente che si crea una disparità di trattamento dovuta proprio alla diversità di accesso all’insegnamento che penalizza i precari della scuola pubblica.

Se, effettivamente, si volesse perseguire una prospettiva di parità, allora, si incominci con il porre l’obbligo di assunzione dalle GPS anche per le scuole paritarie.

Auspichiamo, pertanto, un ripensamento della norma, nel rispetto delle pari opportunità per tutti i docenti. La scuola del merito richiede procedure oggettive e trasparenti, e requisiti di accesso uguali per tutti, senza scorciatoie o privilegi.

 

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