Recensioni

Scuole responsabili dei risultati. Accountability e bilancio sociale

In libreria dal 10 marzo il nuovo libro di Angelo Paletta

La riforma introdotta nel 2009 in materia di responsabilità delle pubbliche amministrazioni ha stabilito che gli obiettivi che orientano le decisioni e le azioni dei dirigenti pubblici devono essere rilevanti e pertinenti con le attese sociali, oltre che misurabili.

L’adeguamento della scuola a questa normativa richiederà la stesura di un bilancio sociale in cui dovranno essere composte in modo coerente e sistematico numerose problematiche (dalla progettazione didattica alla valutazione degli alunni e dell’efficacia degli insegnanti, al piano annuale di utilizzo dei fondi e alla valutazione INVALSI).

Il volume del Prof. Angelo Paletta fornisce tutti gli strumenti per la compilazione di tale bilancio.

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L’Autore

Angelo Paletta è professore di Controllo di gestione nella Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, referente scientifico dell’area “Valutazione di sistema” nell’INVALSI e dell’area “Managerialità e sviluppo organizzativo” di ANSAS, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica.

 

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Scheda di presentazione del libro

Angelo Paletta, Scuole responsabili dei risultati.  Accountability e bilancio sociale,  Il Mulino, Bologna, 2011

Nell’istruzione, come in altri settori, i concetti di responsabilità dei risultati, trasparenza, rendicontazione agli stakeholder sono diventati dilaganti, ma non è del tutto chiaro il loro impatto nella quotidianità lavorativa di migliaia di individui e istituzioni. Questi concetti racchiudono complesse questioni destinate a influenzare il volto della scuola del futuro:

– Che cosa dobbiamo intendere per performance della scuola?

– Quali metodologie e strumenti abbiamo a disposizione per misurarla, e fino a che punto possiamo effettivamente farlo?

– Chi contribuisce a produrre la performance: gli studenti, le famiglie, i singoli docenti, i gruppi, la scuola, il sistema, oppure

tutti questi attori insieme e contestualmente? E come conseguenza, chi ne porta le responsabilità?

– Possiamo fare riferimento a «standard definiti a livello nazionale e internazionale»? E se sì che cosa ci può dire e che cosa

potrebbe nascondere la conformità a tali standard?

– In presenza di tutte queste incertezze, è opportuno legare al raggiungimento della performance incentivi ad alto contenuto opportunistico, come sono quelli finanziari e materiali, a titolo di premio/punizione per dirigenti e docenti?

– Se le scuole devono rendicontare la performance a un’ampia platea di portatori di interessi, esiste un modello comune di riferimento per rispondere alle diverse attese e per rendere possibile la comparabilità delle scuole?

Il libro affronta queste problematiche sul piano economico, manageriale e di leadership educativa, tessendo una trama concettuale dell’accountability della scuola che cerca di coniugare la rispondenza a rigidi standard di performance definiti centralmente con le esigenze di sviluppo organizzativo della scuola quale migliore garanzia per la qualità dell’istruzione e l’effettiva rispondenza alle attese sociali.

Una caratteristica dell’approccio seguito in questo libro è la narrazione delle problematiche di responsabilizzazione sociale delle scuole dal punto di vista dei dirigenti scolastici. I dirigenti scolastici si trovano al centro dei complessi meccanismi della sussidiarietà verticale e orizzontale. Da un lato, rappresentano la prima linea nella gerarchia manageriale dell’apparato burocratico ministeriale, dall’altro dovrebbero porsi come punto di riferimento delle politiche di sviluppo locale che vedono coinvolta la scuola quale autonomia funzionale tra stato e società civile.

Trovandosi al crocevia di continue pretese riformatrici, vivendo le contraddizioni di una governance che oscilla opportunisticamente tra accentramento e decentramento, sotto la pressione del fare di più e meglio con risorse statali tendenzialmente decrescenti, la dirigenza scolastica rappresenta la funzione singolarmente più importante per indirizzare realisticamente le attuali richieste di cambiamento della scuola italiana.

 

 

 

 

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