Una mente illuminata che lascia a tutti noi un grande insegnamento, lottare per i propri principi è affermazione della dignità dell’uomo e della sua libertà e che il docente, chiamato a formare le nuove generazioni, è imprescindibilmente vincolato al loro perseguimento, se non vuole che i suoi insegnamenti siano sterile nozionismo.
Mariasilvia Spolato, docente di matematica all’università, è deceduta all’età di 83 anni il 9 novembre 2018. Fu la prima donna italiana a fare coming out dichiarando pubblicamente, nel 1972, la sua omosessualità. Fece scandalo e perse tutto: il lavoro, la famiglia, la stabilità economica. Visse da clochard, è morta in povertà. Ha onorato la professione di docente, interpretandone perfettamente la sua più nobile funzione, quella di promozione dell’evoluzione culturale della società. Il vero docente, infatti, è sempre un precursore, non segue, pedissequo, le mode e le ideologie, non subisce i condizionamenti sociali, esercita la coscienza critica, supera gli schemi, è indice e non recettore passivo, avanguardia e non gregario. Nell’affermazione del suo diritto ad un’esistenza autentica secondo i propri canoni, Mariasilvia ci ha ricordato che lottare per i propri principi è affermazione della dignità dell’uomo e della sua libertà e che il docente, chiamato a formare le nuove generazioni, è imprescindibilmente vincolato al loro perseguimento, se non vuole che i suoi insegnamenti siano sterile nozionismo.
È morta in solitudine, come spesso accade alle menti illuminate e per questo incomprese ed ai disobbedienti non avvezzi a chinare il capo. Chi la conosceva riporta che trascorresse le sue giornate alla ricerca di libri e giornali da leggere, testimoniando fino alla fine come la cultura rappresenti l’unica vera ricchezza dell’individuo.
La sua storia
“Laureata con 110 e lode, è stata docente universitaria di matematica. Nel 1972 è stata – secondo il quotidiano Alto Adige – la prima donna in Italia a fare coming out e a perdere poi tutto – la compagna, il lavoro e i legami familiari. È finita per strada come senzatetto che per molti anni vagava per le strade di Bolzano, sempre alla ricerca di libri e giornali da raccogliere e da leggere: è la storia di Mariasilvia Spolato, morta nei giorni scorsi all’età di 83 anni in una casa di riposo di Bolzano. Nel frattempo la città si sta mobilitando per organizzare i funerali.
La notizia della morte è stata appresa dal fotografo Lorenzo Zambello. “Tutti gli operatori di Villa Armonia – racconta – sono rimasti colpiti e addolorati, Silvia aveva conquistato i cuori di tutti”. “Come fotografo – aggiunge – è stato un grande onore per me poterla fotografare, infatti non amava essere ripresa. Questa primavera, mentre facevo ritratti degli ospiti di villa Armonia, è stata lei a venire da me”, si ricorda Zambello.” Tratto da https://globalist.it/
Rosamaria Ventura