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Linee guida Educazione civica. Il CSPI non esprime parere favorevole e auspica sostanziali cambiamenti

La decisione è giunta a conclusione dell'adunanza del 28 agosto 2024

di Redazione.

Anche se il suo parere non è vincolante, come viene in premessa precisato nella newsletter del MIM numero 182 del 26 agosto 2024, le conclusioni a cui è giunto il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nell’adunanza plenaria n. 131 del 28 agosto 2024 non potranno non essere tenute nella debita considerazione al Dicastero di viale Trastevere.

La riunione del CSPI si è svolta in modalità mista (sia in presenza sia in remoto) e ha discusso lo schema di decreto per l’adozione delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, in attuazione dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92.

Dopo aver ripercorso i vari passaggi normativi che hanno condotto all’istituzione dell’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, a partire dall’anno scolastico 2020/21, con particolare riferimento al DM 35/2020, sono stati evidenziati anche i momenti successivi di accompagnamento, formazione dei docenti e monitoraggio, sottolineando i tre nuclei concettuali fondamentali per l’insegnamento dell’Educazione civica, definiti i pilastri della legge 92/2019:
* Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà.
* Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio.
* Cittadinanza digitale.

Il CSPI sottolinea l’attività di formazione messa in campo dal Ministero in questi anni, le azioni avviate dalle scuole per rendere la propria offerta didattica conforme a quanto indicato dal MIM e l’istituzione di un Gruppo di esperti (con compiti di consulenza e supporto al Ministro sull’insegnamento trasversale dell’Educazione civica) e di un Comitato tecnico-scientifico (con compiti consultivi e propositivi, con particolare riferimento alla definizione di tempi, forme e modalità di monitoraggio delle attività svolte dalle istituzioni scolastiche).
Entrambi gli organismi avrebbero dovuto realizzare un’indagine sulle modalità adottate dalle istituzioni scolastiche per l’insegnamento di educazione civica, anche per fornire ulteriori indirizzi in termini di applicazione didattica. Tuttavia gli esiti di tale rilevazione non sono stati resi noti e le scuole hanno continuato ad operare secondo le modalità già sperimentate.

Il CSPI evidenzia, inoltre, le criticità, problematicità e le lacune riscontrate nel testo del provvedimento, auspicando la riformulazione di traguardi e obiettivi più funzionali alla progettazione curricolare delle scuole ed evitando sovrapposizioni tra la valutazione della disciplina di Educazione civica e quella del comportamento.

Ed ecco le conclusioni del “parere”:

«Il CSPI, in conclusione, evidenzia che l’Educazione civica non può essere considerata solo come una disciplina, in quanto, attraverso apprendimenti formali, non formali e informali, permette lo sviluppo della cittadinanza, della responsabilità e dell’etica pubblica fondate sui valori condivisi della Costituzione.

Il CSPI, infine, auspica che il Ministero si adoperi per la realizzazione piena del dettato normativo della legge n. 92/2019, in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti:
– nomina della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale (art. 5), in più occasioni sollecitata anche dall’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza;
– costituzione dell’Albo delle buone pratiche di Educazione civica (art. 9);
– indizione annuale di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di Educazione civica (art. 10).
In relazione alle numerose e rilevanti criticità evidenziate e alle osservazioni formulate, il CSPI non può esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto e invita l’Amministrazione a rivederlo alla luce delle argomentazioni fin qui illustrate.»

IL PARERE DEL 28.08.2024

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