Analisi & Commenti

La scuola che non rispetta i docenti è destinata al declino

di Lucio Ficara

La categoria dei docenti è, in questa incerta fase storica, vessata pesantemente dalle politiche neoliberiste. Gli insegnanti italiani subiscono, da almeno un ventennio, soprusi legislativi e blocchi contrattuali lunghi anche un decennio.

 

La legge dell’autonomia scolastica è stata interpretata a danno dei docenti e delle prerogative collegiali, il personale scolastico ha avuto una contrazione dei diritti contrattuali e una forte svalutazione del valore stipendiale e del potere d’acquisto. Dal 2009, anno in cui è scaduto il contratto scuola 2006/2009, abbiamo dovuto attendere il 2018 per fare in modo che gli insegnanti ricevessero, senza arretrati, solamente 85 euro lorde medi mensili di aumento stipendiale. 

Dal 1° gennaio 2019 il contratto scuola è scaduto nuovamente e nessun Ministro dell’Istruzione, fatta eccezione della parentesi Fioramonti, è stato capace di rinnovare il contratto in modo adeguato e dignitoso. Il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti si è dovuto dimettere per non piegarsi alla logica neoliberista del Governo Conte due, che avrebbe destinato alla scuola e agli insegnanti un aumento stipendiale ancora inferiore agli 85 euro dati dalla Ministra Valeria Fedeli.

Nel frattempo si impongono per legge, aumenti di carichi di lavoro, a tutti i docenti non specializzati sul sostegno e che abbiano un alunno disabile in una delle loro classi. Si tratta di un corso obbligatorio sul sostegno e l’inclusione, che ogni docente non specializzato e con alunno disabile in classe dovrebbe svolgere per 25 ore, all’inizio del prossimo anno scolastico.

Un’altra norma, prevista nel decreto legge 111/2021, obbliga i docenti e tutto il personale Ata ad esibire il green pass per entrare nel luogo di lavoro, in caso di mancanza della certificazione verde, il docente è sospeso dal servizio senza percepire lo stipendio. Tale trattamento non viene applicato a coloro che sono esonerati dal dovere fare il vaccino.

 

Con la legge 107/2015 si è raggiunto un livello di attacco alla categoria docente e alle loro prerogative collegiali, tanto da fare comprendere che il nostro sistema scolastico è nemico degli insegnanti e non rispetta la centralità dell’insegnamento. Questo non rispetto si evidenzia con la mancanza di rispetto dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, ma, purtroppo, anche da parte di altri docenti che sembrano non fare più parte della categoria.

La categoria degli insegnanti si è ormai fortemente frammentata e in quasi tutte le scuole si sono formate le categorie degli staff di direzione che tendono a sopraffare e sottomettere i docenti semplici. La mancanza del rispetto verso gli insegnanti ha condotto all’applicazione feroce del concetto “homo homini lupus”, tanto è vero che i componenti dello staff di direzione si comportano da lupi contro i colleghi, tutto questo allo scopo di emergere agli occhi del dirigente scolastico. Pure alunni e genitori, avendo capito la marginalità sociale del ruolo dell’insegnante, infieriscono contro gli insegnanti non graditi, molto spesso mancando di rispetto alla funzione docente.

Il grande Gottfried Wilhelm Leibniz diceva:“Colui che è maestro di scuola può cambiare la faccia del mondo”,forse sarà per questo che i neoliberisti cercano spasmodicamente di colpire la categoria degli insegnanti, non vogliono cambiare la faccia a un mondo che vede oligarchie di padroni sottomettere il popolo.

C’è da dire che la scuola che non rispetta i docenti è destinata al declino e il rischio della rivoluzione non è poi così lontano.

 

 

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