“La scuola italiana migliore d’Europa: riduce il gap tra i ricchi e i poveri”.
Questo il titolo con cui La Repubblica 29/3/2017 ha dato notizia di una ricerca OCSE appena pubblicata. Un titolo che è un vero assist per la ministra Fedeli che scrive: “I dati pubblicati dall’Ocse ci dicono che la scuola italiana è una scuola inclusiva, capace di supportare le studentesse e gli studenti che partono da condizioni più svantaggiate.” Segue anche Matteo Renzi che commenta: “La notizia più bella riguarda la scuola visto che oggi l’OCSE ci promuove”.
Peccato che gli unici dati del rapporto OCSE riferibili alla scuola siano quelli dell’anno 2000!
Quando era ministro dell’istruzione Tullio De Mauro, le scuole secondarie inferiori si chiamavano ancora scuole medie e c’era ancora la scuola elementare.
Possiamo quindi affermare con certezza che i dati OCSE commentati dalla Ministra e da Matteo Renzi, non dicono proprio nulla sulla scuola italiana di oggi. A meno che non si sia verificato un miracolo retroattivo, e la “Buona scuola” abbia migliorato l’inclusività delle scuole elementari e medie italiane nel 2000.
Leggi l’articolo completo
Quest’articolo è pubblicato dalla rivista online indipendente www.roars.it, disponibile sotto una licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale licenza.