Analisi & Commenti

Intelligenza artificiale, incubo o speranza?

 Intervista a Guido Zaccarelli

 

Il Dr. Guido Zaccarelli, che ha partecipato al nostro seminario tenuto a Roma martedì 8 ottobre 2019, presso la sala ISMA del Senato della Repubblica, sul tema “La scuola che vogliamo, idee e proposte per una scuola democratica”, ritiene che l’intelligenza artificiale, nell’ambito della scuola, potrebbe essere utilizzata per rappresentare in forma visiva tutti i processi che concorrono a formare il percorso scolastico, con particolare riferimento ai progetti, dalla nascita fino alla realizzazione finale, mettendo in evidenza gli stati d’avanzamento delle singole fasi.

Il programma didattico, la richiesta di finanziamenti e tutto ciò che concorre a rappresentare in forma grafica ciò che non si vede, ma che in realtà viene quotidianamente realizzato. Realtà virtuale e aumentata, totem, monitor grafici posti all’ingresso della scuola per stimolare l’adesione e la partecipazione condivisa di tutti all’organizzazione, fornendo suggerimenti e azioni da intraprendere, per migliorare ogni giorno la didattica e ogni ambito che necessita di essere arricchito per vivere la scuola con un Touch.

A lui abbiamo rivolto alcune domande

Come mai è importante visualizzare le informazioni?

La sensazione, che rappresenta lo stimolo esterno (ed interno) che raggiunge la persona, e la percezione, che interpreta gli stimoli per dotarli di significato, agiscono in forma combinata per aiutare gli individui a formarsi una immagine percepita (non reale) della realtà, che cambia radicalmente quando deve rappresentarsi una realtà che non si vede. In questo modo nella mente delle persone si formano delle immagini che possono produrre una rappresentazione distorta della realtà che abilita la mente ad utilizzare le euristiche (scorciatoie cognitive) per trarre in modo rapido le conclusioni, talvolta non aderenti al contesto reale. Vedere le cose, rispetto ad immaginarle, aiuta a coinvolgere gli insegnanti, e gli studenti, ad una visione circolare della organizzazione, della relazione, dei progetti e della didattica in senso ampio, favorendo la nascita di una nuova identità sociale, all’interno di un percorso professionale, che vede tutti i docenti e gli allievi protagonisti assoluti del cambiamento.

L’intelligenza artificiale può favorire la nascita delle idee?

Il terzo millennio ci sta mostrando una società in continua trasformazione, sottoposta ogni giorno a continui mutamenti in relazione alla nascita di economie e culture emergenti che necessitano di essere accompagnate verso la loro piena maturazione. La formazione multidisciplinare, ma soprattutto interdisciplinare, consente di osservare la realtà nelle diverse sfumature che compongono lo spettro della realtà che ci circonda. La tecnologia 4.0 è la scienza che ci propone ogni giorno, in modo tangibile, novità assolute alle quali le persone si devono adattare. Applicare l’intelligenza artificiale nella scuola significa sostenere gli insegnanti e gli studenti, ad osservare il futuro da una postazione privilegiata, agendo di concerto in forma proattiva e predittiva, nell’anticipare le tendenze e la possibilità che si possano avverare in situazioni future eticamente sostenibili.

Intelligenza artificiale, incubo o speranza? Cosa ci riserva il futuro?

Il presente è già immerso nel futuro grazie alla Conoscenza Condivisa®. Ogni parola, o azione, è istante zero, ma è immediatamente passato e futuro. La mente rivive il passato, agisce sul presente e proietta l’immagine di sé al futuro. Lo scopo è iniziare a parlare di intelligenza artificiale per coinvolgere una vasta platea di attori, di differente estrazione, che mobilizzano il fronte dei loro pensieri per accompagnare la scuola al centro degli accadimenti quotidiani. La scuola deve essere attrice protagonista assoluta dell’evoluzione culturale della nostra società e proiettata all’interno di un processo decisionale allargato ampiamente motivante e stimolante, dove incontrare una didattica aderente ai bisogni, e ai desideri, di una collettività dinamica che vuole essere la figura di spicco, eticamente competitiva, di questo mondo globale.

 

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