Quando sono indeciso fra piangere e ridere, scelgo di ridere fino alle lacrime.
(Cannonav, Twitter)
Se ci fossimo messi di impegno non saremmo riusciti a dare miglior prova delle aberrazioni prodotte dal dirigismo scolastico come invece son riusciti a fare nelle poche righe di un documento rivolto alla Sen. Bianca Laura Granato, i rappresentanti di una associazione sindacale di dirigenti scolastici (Dirigenti Scuola Di. S. Conf.), rea, ai loro occhi, di aver presentato due disegni di legge volti a ridimensionare l’abnorme potere conferito ai Dirigenti Scolastici dalla “Buona Scuola” di renziana memoria, ma di triste attualità.
Stupiscono, ma non più di tanto, vista la fonte di provenienza, i toni accesi ed il livore che traspare dalle espressioni usate; lasciano basiti l’attacco personale e la pubblicazione del numero di cellulare e dell’email privati pubblicati su Internet e l’invito “a l’intera categoria a reagire dimostrando il proprio sdegno sommergendo, chi l’ha offesa, con mail (omiss.), WhatsApp, SMS, ecc … (omiss.).”.
Sorvoliamo, su cosa intendano con l’”ecc..” e, in particolare, quali altre azioni auspicano possano essere intraprese dai loro associati, certo siamo di fronte ad un atteggiamento che si erge a perfetta raffigurazione di un sempre più diffuso autoritarismo e le parole contenute nel comunicato altro non rappresentano che l’immagine iconoclastica della deriva dirigenziale in cui è scivolata la nostra scuola. Troppo spesso, dietro la difesa dell’autonomia scolastica, abbiamo assistito a comportamenti disdicevoli, ad angherie, soprusi e prevaricazioni compiuti in virtù dei nuovi e più estesi poteri attribuiti ai dirigenti scolastici dalla legge 107/2015.
In verità, gli aspetti deteriori della legge 107/2015 sono emersi proprio perché si è superficialmente permesso che i limiti dell’autonomia scolastica fossero tracciati unilateralmente dai dirigenti scolastici. Si sono così generate le categorie dei “presidi sceriffo”, dei “presidi padroni”, in cui, evidentemente, i rappresentanti di questa associazione sindacale di dirigenti scolastici credono di essere gli autentici interpreti e garanti, tanto da spingersi fino al dileggio personale (“L’INCURABILE OSSESSIONE DELLA SEN. GRANATO”, “pensasse a curare la sua ossessione”) di una senatrice della Repubblica perché, esercitando la sua funzione costituzionale, intende porre qualche correzione.
Di fronte a questo grave, inqualificabile e ripetuto attacco (altro articolo pubblicato in data 3.12.2018), esprimiamo la nostra solidarietà ed il nostro plauso alla sen. Bianca Laura Granato per il suo infaticabile impegno e la sua sincera passione per una scuola migliore, auspichiamo che il parlamento ed il governo comprendano che è tempo di rifondare la nostra scuola su principi democratici, basati sulla partecipazione e sulla condivisione e sul sistema elettivo dei suoi organi di governo.