Segnaliamo un articolo interessante pubblicato su Tecnica della scuola, di cui riportiamo uno stralcio.
L’articolo completo è consultabile sul sito della testata al seguente link
“Ci si dimentica, a volte, che il pluralismo dei metodi didattici e dei criteri di valutazione, sempre esistito nella Scuola di tutti i sistemi scolastici (democratici) del globo terracqueo, benché avvertito come problema (da chi considera la Scuola come un’azienda se non come la “propria” azienda), della Scuola è invece la principale ricchezza. Infatti è proprio commisurandosi con la pluralità dei punti di vista e delle soluzioni ai problemi, che lo studente impara a formare il proprio pensiero critico rispettando quello altrui.
Si chiama democrazia. Parola che è alla base del concetto stesso di Scuola Pubblica, cioè Scuola di tutti i cittadini: senza padrini, né padroni, né guru, né vati, né profeti rivelatori del pensiero divino in materia di istruzione. La Scuola è l’istituzione istituita dalla Repubblica mediante l’articolo 33, comma 2 della Costituzione: «La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi». Non a caso, in nessuna parte della Costituzione è scritto che «La Repubblica organizza aziende scolastiche». Anche perché un’azienda generalmente svolge attività a fini di lucro, mentre la Scuola Statale (l’unica pubblica stricto sensu) è finalizzata esclusivamente a garantire il diritto dei cittadini all’istruzione.”
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