No a condizioni discriminatorie, bene l’avvio di una procedura di infrazione della Commissione UE nei confronti dell’Italia
“La recente decisione assunta dalla Commissione europea di inviare all’Italia una richiesta formale di far cessare la discriminazione nei confronti di candidati a posti nella pubblica amministrazione nella provincia di Bolzano perché lesiva della libera circolazione dei lavoratori dovrebbe mettere finalmente una pietra tombale sui propositi di alcune forze politiche di introdurre nel nostro ordinamento concorsi legati al “requisito della territorialità”. Lo ha detto Francesco Greco Presidente dell’Associazione Nazionale Docenti che ha proseguito “la richiesta di un certificato specifico rilasciato dalla stessa amministrazione provinciale e il riconoscimento di una precedenza ai candidati che risiedono nella stessa provincia da almeno due anni non solo è discriminatorio nei confronti dei cittadini di altre nazionalità dell’UE, ma anche dei nostri connazionali non residenti nella provincia di Bolzano, non potendo certo l’autorità locale di un ente territoriale accertare preventivamente ed esclusivamente la sussistenza del requisito del bilinguismo”. “È singolare –prosegue Greco- che nel nostro Paese per far valere dei principi già presenti nel nostro ordinamento debbano intervenire delle autorità esterne e che ben farebbe la Commissione ad adire prontamente la Corte di Giustizia per far dichiarare il contrasto di condizioni discriminatorie con l’art. 39 del Trattato CE”.