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Abilitazioni e specializzazioni estere, si cambia rotta?

di Redazione

Nella giornata odierna è previsto un incontro al MIM per discutere l’OM 112 del 06 maggio 2022 che non riconosceva ai possessori di un titolo di studio estero l’accesso all’insegnamento. A quanto pare, tale disposizione presto sarà modificata e si consentirà a tutti quei docenti che abbiano conseguito titoli ed abilitazioni estere, al costo che si aggira essere fra le 8-9 mila euro, di accedere all’assegnazione di supplenze annuali: Per il sostegno, addirittura alla prima fascia e alla possibile immissione in ruolo.

Questo veloce cambio di rotta ha lasciato un po’ tutti sbalorditi e diffuso preoccupazione tra gli specializzati e gli specializzandi con titolo conseguito, o in fase di conseguimento in Italia, che vedono per tanto sminuiti i sacrifici fatti con merito, nel superare prove d’accesso e poi otto mesi di frequenza; dieci di insegnamento e nove laboratori con relativi esami; progetto e relazione finale di tirocinio e tesi finale presso le università italiane.

Il Comitato nazionale specializzati sul sostegno ha inviato lettera alla premier Giorgia Meloni e al ministro Giuseppe Valditara chiedendo che l’ordinanza 112 del 6 maggio 2022 non venga modificata e che il ministero dell’Istruzione e del Merito “proceda alle opportune verifiche e ai controlli necessari per la valutazione e l’eventuale riconoscimento di tutti questi titoli conseguiti all’estero che continuano a proliferare negli anni”.

Nell’attesa di conoscere le decisioni definitive, non possiamo non evidenziare che in questa questione a perderci, oltre ai docenti che hanno conseguito i titoli per insegnare nel pieno rispetto delle leggi dello Stato italiano, è il “merito” che nei Paesi oggetto della novella ministeriale ha ben altra considerazione e valutazione.

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