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Con la definitiva approvazione della Camera, diventano legge le misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico

In maniera abbastanza rapida il secondo ramo del Parlamento ha confermato, in via definitiva, il testo approvato dal Senato a metà ottobre, con le modifiche introdotte al testo del Decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127. Per l'attivazione della Carta del docente bisogna ancora attendere

di REDAZIONE. 

Con la sua rapida approvazione definitiva della Camera dei Deputati, 138 voti a favore, 91 contrari e 9 astenuti, è diventato legge il Decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127, recante misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026, del cui iter parlamentare di conversione si era a lungo parlato nelle scorse settimane a seguito del passaggio al Senato conclusosi a metà ottobre e durante il quale erano state introdotte numerose e significative modifiche che avevano riguardato anche la Carta del docente.

Evidentemente soddisfatto il ministro Valditara che ha così commentato, in un apposito comunicato, il via libera definitivo del provvedimento da parta del secondo ramo del Parlamento: «Si tratta di una svolta importante, con questa riforma ridiamo senso alla Maturità restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale. Per questo, dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato. L’orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, e la valutazione finale terrà conto anche dell’impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie.»

Secondo il titolare del dicastero dell’Istruzione la legge «guarda all’intero sistema educativo, con il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Ogni giovane potrà contare su un’istruzione tecnica e professionale di 4 anni con programmi fortemente innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro. Con questa legge diamo anche più soldi in busta paga ai docenti, più risorse per Agenda Sud, rafforziamo la sicurezza delle scuole, potenziamo la formazione dei docenti e fissiamo paletti più stringenti per i servizi di trasporto delle gite. È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza».

Da giugno 2026, quindi, per circa 500 mila studenti che concludono il percorso di studi secondari di secondo grado l’esame finale tornerà a chiamarsi “esame di maturità” e avrà le seguenti caratteristiche:

Svolgimento prova orale e commissioni

Il colloquio sarà limitato a quattro discipline che verranno scelte e comunicate dal MIM nel mese di gennaio insieme a quella della seconda prova scritta. Le commissioni saranno composte da cinque componenti, il presidente e due membri esterni più due docenti interni.

Saranno tre i punti di bonus che potranno essere assegnati ai candidati che avranno conseguito una votazione complessiva da 90 in su.

L’esame di maturità sarà valido solo lo studente partecipa non solo “fisicamente” a tutte le prove previste, i due scritti nazionali e il colloquio. Chi farà volontariamente scena muta “sarà bocciato”. Nelle intenzioni del legislatore vi è quella di fare in modo che tutti i candidati mantengano un atteggiamento adeguato all’importanza dell’appuntamento che devono affrontare.

Gli altri aspetti interessati dal provvedimento (Modello 4+2 strutturale dall’anno scolastico 2026/27, Risorse aggiuntive per il contratto scuola, Formazione scuola-lavoro al posto del vecchio PCTO, Passaggi tra indirizzi di studio ed esami integrativi e Viaggi d’istruzione.

Relativamente alla Carta docente, essa viene estesa ai docenti precari con contratto a tempo determinato annuale e al 30 giugno (circa 190 mila) introducendo già dall’anno scolastico 2025/26 il vincolo per l’acquisto di prodotti hardware e software che potrà avvenire “esclusivamente in occasione della prima erogazione della stessa e, successivamente, con cadenza quadriennale”. Fra i beni acquistabili, oltre ai libri, all’iscrizione a corsi di formazione, lauree e master, viene aggiunto anche “l’acquisto di servizi di trasporto di persone”.

Per quanto riguarda, infine, il quando la carta tornerà ad essere attiva, dalle ultime voci incontrollate sembra che bisognerà ancora attendere la prima decade di novembre. Per il quanto, resta comunque l’incertezza, soprattutto se si considera il fatto che il decreto prevede testualmente che “l’importo della carta docente è determinato, sulla base delle risorse disponibili a legislazione vigente, in relazione al numero effettivo degli aventi diritto”.

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