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Competenze degli adulti in literacy, numeracy e problem solving. Gli italiani restano in coda.

Lo rivelano i dati del rapporto OCSE-PIAAC riferito al 2023

di Redazione.

Le competenze possedute nei domini di literacy, numeracy e problem solving, sono fondamentali per partecipare con successo alla vita economica, sociale, culturale e politica del mondo in cui viviamo e costituiscono la base dell’apprendimento continuo e dei processi legati all’innovazione. Gli adulti con elevate competenze riescono a gestire meglio le complessità della vita contemporanea. Contribuiscono, con la loro capacità di orientarsi nell’attuale contesto denso di informazioni, alla realizzazione di obiettivi, decisioni e politiche più consapevoli.

La seconda indagine OCSE-PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), è stata condotta tra 31 Paesi ed economie globali e riferita al 2023, dopo la prima rilevazione del 2012, e rivela come la situazione italiana non è migliorata con punteggi nettamente sotto la media internazionale. Lo studio, realizzato in Italia dall’INAPP (ex ISFOL) su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, descrive un quadro preoccupante per il nostro Paese.

Negli anni 2022-2023 l’Indagine sulle competenze degli adulti si è svolta su un campione di età compresa tra 16 e 65 anni, in 31 Paesi ed economie. L’Italia ha partecipato sia a questa occasione di indagine sia alla precedente negli anni 2011-12. Confrontando i risultati nel tempo e con quelli di altri Paesi ed economie partecipanti, è possibile monitorare i cambiamenti delle competenze della popolazione adulta residente in Italia, individuare gli ostacoli allo sviluppo e all’uso delle competenze, ed elaborare politiche efficaci per affrontare queste sfide.

In Italia, gli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni hanno ottenuto, in media, 245 punti in literacy (inferiore ai 260 della media OCSE), 244 punti in numeracy (la media OCSE è oltre i 262 punti) e 231 punti in adaptive problem solving (inferiore alla media OCSE che è di 251 punti).
In literacy, il 35% degli adulti (media OCSE: 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1, il che significa che hanno una ridotta competenza in literacy. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono indicate chiaramente, e possono individuare informazioni specifiche e identificare collegamenti rilevanti all’interno di un testo. Le persone che non hanno raggiunto il livello 1 sono in grado di comprendere, al massimo, frasi brevi e semplici. All’estremità opposta, il 5% degli adulti (media OCSE: 12%) ha ottenuto un punteggio di livello 4 o 5 in literacy e sono considerati high performer. Questi adulti sono in grado di comprendere e valutare testi articolati e lunghi su più pagine, cogliere significati complessi o nascosti e utilizzare le competenze pregresse per comprendere i testi e completare i compiti.

In numeracy, il 35% degli adulti (media OCSE: 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di fare calcoli di base con numeri interi o con il denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (es. risolvere una proporzione). Le persone che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli. Gli adulti di livello 4 o 5 sono gli high performer (6% in Italia, 14% in media nei Paesi ed economie dell’OCSE). Sono in grado di calcolare e comprendere tassi e rapporti, interpretare grafici complessi e valutare criticamente le informazioni statistiche.
Nel problem solving adattivo (Adaptive Problem Solving – APS), il 46% degli adulti (media OCSE: 29%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di risolvere problemi semplici con poche variabili e poche informazioni non rilevanti, che non cambiano man mano che si procede verso la soluzione. Hanno difficoltà con problemi che presentano più passaggi, o quelli che richiedono il monitoraggio di più variabili. Gli adulti che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di risolvere solo problemi molto semplici, in genere quelli che possono essere risolti con un solo passaggio. Circa l’1% degli adulti (media OCSE: 5%) ha ottenuto un punteggio di livello 4. Questi adulti hanno una comprensione più approfondita dei problemi e nella risoluzione sono in grado di adattarsi a cambiamenti inaspettati, anche se richiedono una significativa rivalutazione del problema.

Rapporto tra competenze e risultati economici e sociali in Italia.
Le competenze hanno un impatto importante sulla vita. In generale, livelli di competenza più elevati comportano vantaggi economici e sociali significativi. Gli adulti con competenze più elevate tendono ad avere un livello di istruzione superiore; inoltre, i benefici di possedere competenze più elevate si estendono oltre le opportunità associate ai percorsi di istruzione formali.
In Italia, come nella media dei Paesi OCSE, gli adulti che raggiungono i più alti livelli di competenza in numeracy hanno migliori opportunità di lavoro e di retribuzione, rispetto agli adulti che si posizionano al livello 1 e inferiore. Inoltre, tra la popolazione attiva si rileva una probabilità più bassa, di 3 punti percentuali inferiore, del rischio di essere disoccupati.
Legame tra competenze, benessere individuale e impegno civico
Le competenze sono strettamente correlate sia al benessere individuale (ad es. salute autopercepita e soddisfazione per la vita) sia all’impegno civico (ad es. efficacia politica, fiducia e volontariato). Molti adulti con ridotte competenze si sentono esclusi dai processi politici e non hanno le competenze necessarie per interagire con informazioni complesse in ambiti digitali, il che rappresenta una preoccupazione crescente per le democrazie moderne.
Gli adulti che raggiungono i più elevati livelli di competenza hanno maggiori probabilità di dichiarare elevati livelli di soddisfazione per la vita e di riportare una salute molto buona o eccellente rispetto agli adulti che sono al livello 1 e inferiore, sia in Italia che in media nei Paesi OCSE.

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