di Redazione
Nell’ultimo rapporto di Eurydice, Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2019/20, pubblicato lo scorso 21 ottobre 2021, sono state comparate, a livello europeo, le retribuzioni degli insegnanti e dei capi di istituto.
Il Rapporto conferma le notevoli differenze degli stipendi dei docenti italiani rispetto a quelli degli altri Paesi e, nel nostro stesso Paese, rispetto alle retribuzioni dei capi di istituto, il cui stipendio è ormai ben oltre il doppio di quello di un insegnante.
Gli stipendi iniziali degli insegnanti italiani si collocano, insieme a quelli francesi, portoghesi e maltesi, nella fascia tra 22.000 e 29.000 euro lordi annui. Una notevole differenza se si considera che in Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera e Liechtenstein gli stipendi superano i 50.000 euro.
Inoltre, per quanto riguarda l’importo e il tempo necessario per gli aumenti di stipendio correlati all’anzianità di servizio, gli stipendi dei docenti italiani sono quelli che crescono più lentamente e solo verso la fine del percorso lavorativo raggiungono il massimo livello retributivo. In ogni caso, anche con una significativa anzianità di servizio gli stipendi dei docenti italiani rimangono bassi, molto al di sotto della media europea. Nel nostro Paese, infatti, gli stipendi iniziali degli insegnanti raggiungono la fascia più alta solo dopo 35 anni di servizio. L’invecchiamento degli insegnanti è un altro nodo problematico. Gli ultimi dati Eurostat indicano che, a livello UE, quasi il 40% degli insegnanti del livello secondario inferiore ha oltre 50 anni e meno del 20% ha meno di 35 anni. Viene posta anche l’attenzione sulla difficoltà di sostituzione del personale in Europa, in Italia oltre la metà dei docenti andrà in pensione nei prossimi 15 anni e solo il 6,4% di questi ha meno di 35 anni di servizio.
Per consultare e scaricare il rapporto in formato pdf: Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe – 2019/20