Note & Interventi

Superare il modello dirigistico, un imperativo categorico

 

Occorre introdurre l’elettività degli organi di governo (preside elettivo), la carriera per i docenti e un organismo di garanzia della libertà di insegnamento (Consiglio Superiore della Docenza).


 «L’autonomia scolastica ha la sua genesi all’interno di una riforma della pubblica amministrazione, ma, cosi come si è consolidata e strutturata, ha finito per trasformare il dato genetico in un elemento ontologico. In altre parole, l’autonomia e la dirigenza scolastica hanno concorso a spostare l’asse dell’organizzazione sempre più verso gli aspetti amministrativi, burocratici e gestionali, facendo perdere l’orizzonte che dovrebbe guidare la vita della scuola: il processo di insegnamento-apprendimento ovvero i risultati scolastici degli studenti». Ad affermarlo è il prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, nel suo intervento al tavolo di lavoro su “Autonomia, governance e amministrazione delle scuole: analisi e prospettive” che si è tenuto a Roma, lo scorso 20 giugno 2019, presso lo Spazio Hdrà in Piazza di San Lorenzo in Lucina».

«Non può non vedersi -ha proseguito il Prof. Greco- come proprio in questo mutamento trovi origine la crisi delle nostre scuole; trovino origine la perdita di identità e di senso, gli antagonismi, i conflitti e le tensioni che animano la perenne conflittualità che oppone dirigenti scolastici a DSGA, a docenti, a studenti e famiglie».

«Se è vero, com’è vero, -ha concluso Greco- che il bilancio di questi vent’anni di autonomia scolastica è fortemente negativo (l’organizzazione scolastica non è migliorata in termini di efficienza ed efficacia, così come non sono migliorati i risultati scolastici dei nostri studenti), altra strada non rimane che il cambio di paradigma organizzativo. Superare il modello dirigistico delle scuole è, ormai, un imperativo categorico: occorre passare da una scuola a struttura autoritaria ad una a base democratica, da un modello dirigistico-gestionale, ad un modello partecipativo, introducendo l’elettività degli organi di governo (preside elettivo), la carriera per i docenti e un organismo di garanzia della libertà di insegnamento (Consiglio Superiore della Docenza)».

 

 

 

 

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