Seminari

Seminario avanzato sull’apprendimento

7 e 8 aprile, 2006,  Borgo Palace di San Sepolcro  

L’intelligenza al centro del quarto Seminario Avanzato sull’Apprendimento organizzato dalla Fondazione E-Campus di Roma per l’alta formazione e la ricerca in scienze cognitive.

 

Il seminario, che si svolgerà venerdì 7 e sabato 8 aprile nella sala congressi dell’hotel Borgo Palace di San Sepolcro – Arezzo, è il consueto appuntamento che il centro di ricerca, coordinato dalla Professoressa Rossana De Beni e dal Professor Cesare Cornoldi dell’Università di Padova, organizza ogni anno come interfaccia informativa dell’attività di ricerca.

Uno due giorni di discussione e confronto tra massimi esperti delle scienze cognitive per esplorare e argomentare il vasto concetto dell’intelligenza.

Che cos’è, come funziona e si sviluppa dall’infanzia all’età adulta, quanto è misurabile, si tratta di una facoltà tipica solo degli esseri umani o esiste anche in altre specie, vi è un solo tipo generale di intelligenza o ve ne sono di diversi tipi, che rapporto esiste tra intelligenza umana e intelligenza artificiale? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti intorno all’intelligenza, il cui studio costituisce uno dei temi chiave della ricerca sulla mente.

I modelli e le teorie che si occupano dell’intelligenza e del suo sviluppo sono molteplici e si sono alquanto modificati con il superamento del comportamentismo da parte della psicologia cognitiva, basti pensare alla celebre opera di Piaget e della scuola di Ginevra, alle intelligenze multiple di Gardner, alla teoria triarchica di Sternberg e agli studi di Bruner solo per citare alcuni studiosi e scuole tra le più note.

Oggi poi, soprattutto per merito di rivoluzionarie tecnologie di imaging da vivo, sono in crescita esponenziale le ricerche sull’intelligenza a partire dalla sua base biologica nel cervello e nel corpo. Questo patrimonio di conoscenze che si vanno accumulando in differenti ambiti scientifici garantirà presto un più efficace intervento nell’opera di educazione e sviluppo dell’intelligenza personale in compiti di apprendimento, educazione sempre più necessaria per un inserimento competitivo nel mondo sociale e del lavoro.

Il seminario risponde, infatti, alla volontà di approfondire le tematiche relative all’apprendimento quale fattore strategico di una società cognitiva e quindi potenziale vantaggio competitivo del Paese, elemento che è appunto al centro della missione della Fondazione E-Campus.


PROGRAMMA INTERVENTI

Venerdì 7 Aprile

Ore 8.30
Apertura della segreteria

Ore 9.30
Apertura dei lavori. Saluti

Ore 10.00
Sessione I.  Le origini dell’intelligenza

Cesare Cornoldi (Università di Padova)
Introduzione al Seminario. Lo studio dell’intelligenza umana

Lo studio dell’intelligenza costituisce uno dei temi chiave della ricerca sulla mente. Per la sua vastità e polisemia, il concetto di intelligenza può essere indagato da varie angolature e con differenti metodologie. L’intervento esaminerà in modo particolare l’approccio all’intelligenza che si focalizza sull’analisi delle differenze che intercorrono fra gli esseri umani quando sono impegnati in compiti cognitivi. Verrà illustrato come la tradizionale linea di indagine psicometrica sia stata progressivamente arricchita e modificata dagli sviluppi della psicologia cognitiva contemporanea. Verranno mostrati i limiti dei classici approcci globali, unitaria o multipli e verrà presentato un modello di tipo gerarchico. Si discuterà come le nozioni di memoria di lavoro, velocità di elaborazione e inibizione si inseriscono all’interno del modello.

Ore 11.00
Coffee break

Ore 11.30

Robert Plomin
Le basi genetiche dell’intelligenza.

La ricerca genetica quantitativa suggerisce in modo consistente l’influenza genetica sostanziale o le differenze individuali nell’intelligenza. Alcuni gruppi di geni “generalisti” sembrano contribuire a diverse abilità o disabilità nell’apprendimento (per esempio leggere o la matematica) così come sono determinanti nelle diverse abilità o disabilità cognitive (verbali o spaziali ad esempio). Le ricerche stanno cercando di identificare alcuni di questi geni “generalisti” usando nuove tecniche della genetica molecolare ad esempio le microsequenze che individuano 500.000 indicatori del DNA allo stesso tempo e quindi rendono possibile la scansione di un’ampia gamma di genomi.

Discussione

Ore 13.30
Lunch

Ore 15.00
Sessione II. Il contributo delle neuroscienze cognitive

Domenico Parisi (CNR, Roma)
Riprodurre l’intelligenza in un artefatto. Intelligenza artificiale e vita artificiale

Negli ultimi decenni le capacità cognitive sono state studiate non più soltanto sperimentalmente e con gli altri metodi tradizionali ma anche cercando di riprodurre queste capacità mediante simulazioni o nei robot. La relazione discute due approcci che sono stati seguiti, quello dell’intelligenza artificiale, basato sull’analogia tra la mente umana e il computer, e quello della vita artificiale, che respinge questa analogia e studia le capacità cognitive con modelli ispirati alla struttura e al modo di funzionare del cervello. Modeling simulativo dell’intelligenza

Ore 16.00
Coffee break

Ore 16.30

Sergio Della Sala (Human Cognitive Neuroscience, University of Edinburgh, UK)
Frazionamento e segregazione delle funzioni esecutive

Il lobo frontale è la sede delle funzioni esecutive. In questo seminario verranno prese in considerazioni le ragioni per considerare superato il concetto (ed il termine) di “sindrome frontale”, e verranno esposte le ragioni per abbracciare l’ipotesi del frazionamento delle funzioni esecutive in rapporto alla loro segregazione anatomica entro i lobi frontali.

Ore 18.30
Conclusione della prima giornata

Sabato 8 Aprile

Ore 9.00

Sessione III. Lo sviluppo dell’intelligenza

Giuseppe Mosconi (Università di Milano-Bicocca)
Pensiero umano e razionalità

Le ricerche psicologiche sul ragionamento, particolarmente per il cumulo di prove sperimentali su fallacie e inclinazioni a sistematici errori (biases), portano a considerare l’essere umano un pessimo ragionatore, tanto che secondo P. Wason si deve rispondere affermativamente alla domanda di J. Cohen se “l’irrazionalità umana possa essere dimostrata sperimentalmente”. Un orientamento analogo a quello tanto chiaramente espresso da Wason si ritrova nelle ricerche di Tversky e Kahneman sulle valutazioni di probabilità in situazione di incertezza. Sostanzialmente diverso il quadro e I’identikit del soggetto che risulta dalle ricerche sul problem solving, altro principale settore della psicologia del pensiero nella seconda metà del secolo scorso. Qui abbiamo a che fare con solutori sì esposti all’insuccesso, ma che fanno fronte ragionevolmente, e non raramente con successo, alle caratteristiche e ai limiti del loro sistema cognitivo. Questa rilevante discrepanza deriva dal fatto che le ricerche sul ragionamento, a differenza di quelle sul problem solving, da sempre si siano caratterizzate dal riferimento ad una norma extrapsicologica (come la logica o la teoria della probabilità) e che comunemente il compito sperimentale si sia identificato con un esercizio logico spesso presentato in una forma mascherata. Ciò ha comportato che le risposte dei soggetti siano state valutate secondo le “regole del gioco” della teoria normativa assunta come riferimento senza considerare teoricamente rilevante che tali regole si possono scostare notevolmente da quelle del discorso comune, cioè dalle regole di base della produzione e della comprensione del discorso.

Ore 10.30
Coffee break

Ore 11.00

Anik De Ribaupierre (Università di Ginevra)
The nature of intelligence and its development

La relazione partirà dalla considerazione della teoria classica della Scuola di Ginevra e quindi illustrerà gli sviluppi della scuola neopiagetiana e il legame di essa con la moderna Psicologia Cognitiva. Particolare attenzione verrà rivolta agli studi che cercano di illustrare gli elementi di continuità nelle trasformazioni dell’intelligenza lungo l’intero arco di vita. Ricerche condotte sullo sviluppo dell’intelligenza nel bambino verranno messe a confronto con ricerche svolte con l’anziano, per mettere in evidenza le molte analogie, ma anche gli elementi di specificità.

Discussione

Ore 13.00
Lunch

Ore 14.30
Sessione IV. Intelligenza in contesto

Robert Engle
La capacità di memoria funzionale e il comportamento intelligente, la cognizione e l’emozione

Un approccio moderno nella comprensione dell’intelligenza sta cercando di capire i meccanismi cognitivi sottintesi coinvolti. Le prime ricerche sulle limitazioni cognitive erano basate su un numero limitato di elementi per esempio 7 più o meno 2. Tuttavia, il pensiero più recente si focalizza sull’influenza delle differenze individuali nel controllo cognitivo e sul ruolo che queste differenze giocano in attività cognitive complesse. È chiaro che la capacità di memoria funzionale dovrebbe essere pensata come un costrutto o una variabile che media tra molte altre variabili e una vasta gamma di attività cognitive al cui controllo è richiesta o utilizzata. Fondamentalmente possiamo pensare alla capacità di memoria funzionale allo stesso tempo come variabile caratteristica e condizionale. Ci sono differenze significative e caratteriali nella capacità di memoria funzionale ma altre variabili che vanno dal carico cognitivo secondario al rischio stereotipico e alla pressione sociale determineranno una temporanea riduzione nella capacità per il controllo cognitivo in un’ampia serie della cognizione empirica. Siamo vicini a comprendere le strutture del cervello, i neurotrasmettitori e le cause genetiche del controllo cognitivo e il ruolo che gioca nell’intelligenze globale.

Ore 15.30

Rossana De Beni (Università di Padova)
Autopercezione dell’intelligenza e teorie ingenue. Implicazioni per la motivazione allo studio

La relazione illustrerà come il funzionamento intellettivo non possa essere svincolato dall’analisi emotivo-motivazionale e dalle caratteristiche più generali della persona. Partendo dal costrutto metacognitivo rappresentato dalle ‘teorie ingenue dell’intelligenza, verrà mostrato come le rappresentazioni ingenue, in stretta relazione con l’autopercezione e l’autostima, non solo vengano utilizzate per interpretare gli esiti delle proprie prestazioni intellettive, ma anche finiscano per condizionarle. Se queste interazioni assumono una portata minore nelle menti brillanti e di successo, o comunque si inseriscono in un ciclo positivo, esse invece possono condizionare pesantemente in maniera negativa il funzionamento intellettivo associato all’esperienza di insuccesso. Un caso particolarmente significativo di questo loop negativo è rappresentato dallo studente che incontra severe e ripetute battute d’arresto nel suo percorso scolastico.

Conclusioni del Seminario

 
Fondazione e-Campus
Fax 0575.738.283
e-mail: seminario@lebasidellapprendimento.it

Segreteria organizzativa
Tel. 0575.738.244-288

Orari:
tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00, dalle ore 16.00 alle 18.00
 
Il Borgo Palace Hotel è stato scelto come sede congressuale e si trova in via Senese Aretina 80 a Sansepolcro (Arezzo). È situato a circa 150 m dall’uscita Sansepolcro della E45 che collega Orte a Cesena ed è visibile già dalla stessa.

Ufficio Stampa
Il Filo di Arianna
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Tel. 075.505.58.07
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