
di REDAZIONE.
L’Associazione Nazionale Docenti prende posizione a sostegno della richiesta dei corsisti iscritti ai percorsi abilitanti da 60, 36 o 30 CFU presso le università italiane che, a causa di problemi burocratici e ritardi non imputabili agli stessi, rischiano di vedere vanificati i loro sforzi e sacrifici anche economici (da 500 a 2500 euro) per il riconoscimento del loro diritto all’inserimento nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per l’anno scolastico 2025/2026.
Il disposto del Ministero prevede, infatti, che il titolo di abilitazione debba essere conseguito entro il 30 giugno 2025 per poter procedere allo scioglimento della riserva e l’inserimento nella prima fascia delle GPS utilizzando la funzione attiva su istanze online disponibile fino al 3 luglio 2025.
Nonostante le varie tempistiche dovrebbero rispondere complessivamente ad una impostazione sinergica, si verifica invece che i calendari didattici di numerosi atenei prevedano che i percorsi formativi, comprese le ultime lezioni, vadano oltre la fatidica data del 30 giugno, rendendo di fatto impossibile il conseguimento del titolo abilitante nei termini previsti.
Vi è inoltre una evidente disparità di trattamento e una vera e propria discriminazione anche rispetto a corsisti di vari atenei italiani che sono riusciti a strutturare i loro percorsi abilitanti in modo da poter rispettare la scadenza del 30 giugno 2025.
La richiesta pressante rivolta in primis al Ministero dell’Istruzione e del Merito, che l’AND condivide e sostiene convintamente, è quella di prorogare di qualche settimana il termine per lo scioglimento della riserva, al fine di consentire a tutti i corsisti di completare il percorso abilitante e accedere legittimamente alla prima fascia delle GPS.
Si tratta di una battaglia sacrosanta in nome dei diritti e della dignità che centinaia di aspiranti insegnanti stanno portando avanti con determinazione e che li ha portati a rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quale garante della Costituzione, al quale hanno chiesto il suo autorevolissimo intervento per evitare che si consumi quella che si configura come una palese ingiustizia.
L’Associazione Nazionale Docenti, dal canto suo, porrà in essere tutte le iniziative necessarie per fare in modo che i livelli istituzionali competenti adottino un provvedimento di proroga che, allo stato attuale, rappresenta la logica conclusione di oggettive condizioni che si sono venute a creare non per responsabilità dei malcapitati corsisti.