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Peggiorano i livelli istruzione degli italiani

Impietosi i numeri delle prove Invalsi 2023

di Redazione


Il livello dell’istruzione e della formazione in Italia sta peggiorando, con un regresso rispetto ai risultati precedenti.

Non si sono registrati miglioramenti significativi dopo un lieve incremento delle performance degli studenti nel 2022; siamo tornati ai livelli del 2019. Sia in italiano che in matematica non ci sono miglioramenti e i cali si vedono ora anche nella scuola primaria.

Dopo cinque anni dal diploma di scuola secondaria di primo grado, il 10,8% degli studenti ha subito un ritardo a causa di bocciature, mentre il 10,4% è considerato disperso. Questi dati sono stati presentati dall’Invalsi al Parlamento con la presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

I risultati delle prove Invalsi mostrano una situazione poco positiva nella scuola primaria,  sia in italiano (con una diminuzione del 3%) che in matematica (con una diminuzione del 6%), si registra un calo rispetto al 2021 e al 2019, già a partire dalla classe seconda della scuola primaria.

È costante la disparità territoriale.

Anche nella scuola secondaria di primo grado, i risultati non sono positivi. Mentre in italiano si registra un lieve aumento, in matematica il 44% degli studenti non raggiunge il livello minimo (livello 3). Nel 2023, lo stesso dato dell’anno precedente è peggiorato di quattro punti percentuali rispetto al 2019. In inglese, i risultati sono leggermente migliori, con un aumento dal 77% al 80% di coloro che raggiungono gli obiettivi prescritti nella lettura. Nella scuola secondaria di secondo grado, le prove Invalsi sono un requisito per l’ammissione all’esame di maturità. I risultati delle prove in italiano nella secondaria sono in calo (dal 70% del 2019 al 63% quest’anno), mentre in matematica migliorano leggermente (dal 54% del 2022 al 55% del 2023). Gli studenti che hanno affrontato l’esame di maturità non hanno ottenuto risultati brillanti. Solo il 51% ha superato l’esame con una preparazione sufficiente in italiano, mentre in matematica il risultato è peggiorato rispetto al 2019 (61% contro il 50% del 2023). Per l’inglese, si osserva un divario territoriale evidente, con migliori risultati nel Nord-Est e risultati inferiori nel Sud.

Un aspetto preoccupante riguarda la dispersione implicita, ossia gli studenti che terminano il percorso scolastico senza le competenze di base attese. La dispersione scolastica implicita è diminuita leggermente nel 2022, ma nel 2023 si è verificato un calo più significativo, attestandosi all’8,7%.

Il ministro Valditara ha riconosciuto i dati preoccupanti e ha annunciato un progetto per migliorare le scuole del Sud, aumentando il numero di insegnanti e garantendo l’orario completo.

Tuttavia, a nostro giudizio, la gravità della situazione richiede interventi immediati per affrontare una situazione sempre più critica, occorrono riforme di sistema che devono interessare l’attuale modello di organizzazione scolastica, la riduzione del numero di studenti per classe, il miglioramento delle condizioni di lavoro degli insegnanti e delle loro retribuzioni, insieme a serie politiche di reclutamento e di formazione.

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