Da notizie che si diffondono sulla rete il prossimo 30 marzo dovrebbe essere presentato alla Camera il progetto di legge recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Tuttavia, presso la competente Commissione della Camera dei Deputati, fino alla giornata di ieri, per quanto ci è stato riferito, non sarebbe pervenuto alcun progetto di legge.
Cosi van le cose in questa particolarissima fase politica che vive il nostro Paese. Per di più, sempre secondo diffuse notizie di stampa, l’approvazione del progetto di legge da parte della Camera dovrebbe avvenire entro pochi giorni. Cosi già dal mese di maggio ci dovremmo trovare di fronte ad una riforma radicale del nostro sistema di istruzione realizzata in meno di due mesi. Meno dei sessanta giorni necessari per convertire in legge un decreto legge, meno del tempo normalmente impiegato in una contrattazione immobiliare di una modesta casa di periferia ove, pur con la mediazione di un’agenzia immobiliare, tra la proposta di acquisto, l’accettazione da parte del venditore, la sottoscrizione del preliminare e la data del rogito si impiegano circa due mesi. I tempi si allungano, anche di molto, se c’è la richiesta di un mutuo da parte del promissario acquirente.
Così, purtroppo, van le cose. Il partito-governo approva il progetto di legge e il notaio-parlamento ratifica, il resto è superfluo. In qualche occasione, come si ricorderà, anche lo stesso Consiglio dei Ministri è stato considerato superfluo e le sue decisioni, a riunione appena terminata, cambiate dal comandante supremo. Le cose van così, ma tutti sappiamo che altro dovrebbe essere il verso, almeno finché in Italia continuerà a vigere una Costituzione quale suprema garanzia del nostro sistema democratico. Ma l’opera di “picconamento” della Costituzione sta già producendo i suoi frutti avvelenati.
In allegato si riportano il testo del progetto di legge e la relazione tecnica