Note & Interventi

Parte la scuola, non senza problemi. Intervista a Francesco Greco sulla scuola cosentina

 

Oggi mercoledì 24 settembre anche in Calabria le scuole aprono le porte per l’avvio delle lezioni, ma tensioni e preoccupazioni agitano ancora la scuola nella provincia di Cosenza ove le manifestazioni dei giorni scorsi hanno richiamato l’attenzione dei media nazionali e anche quella di parlamentari che hanno presentato al ministro Azzolina interrogazioni sia alla Camera che al Senato.

Al prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, che ha seguito da vicino la complessa questione degli insegnanti di sostegno nella provincia di Cosenza e le operazioni di trasferimento dei docenti, abbiamo rivolto alcune domande per capire come queste problematiche si sono evolute e come la scuola cosentina si appresta ad affrontare il nuovo anno scolastico.

 

Prof. Greco, lei, ultimamente, ha incontrato il dirigente dell’ATP di Cosenza, alla luce di questo incontro può considerare superate le criticità evidenziate in questi giorni?

Al contrario, l’incontro ha confermato la fondatezza delle nostre preoccupazioni, anzi ne ha aggiunto delle altre. Ha confermato che il numero dei posti di sostegno, per come da noi tempestivamente denunciato, non corrispondeva ai bisogni reali, già cristallizzati nell’organico di diritto e confermati nell’organico di fatto dai dirigenti scolastici. I 515 posti che erano stati attribuiti inizialmente alla provincia di Cosenza, con nota dell’Ufficio scolastico regionale del 21 agosto scorso, sono stati più che raddoppiati, ed oggi sono 1.114, nondimeno ancora inferiori alle necessità della scuola cosentina. È nostro interesse, ma anche legittima aspettativa di tante famiglie e di tanti docenti, portare avanti un’attenta verifica su quanto è avvenuto, a partire dalle date e dalle motivazioni dei provvedimenti che hanno incrementato il numero dei posti e, atteso che non ci risulta la loro pubblicazione, formuleremo specifica richiesta di accesso agli atti.

Quali sono le ulteriori preoccupazioni a cui ha fatto riferimento?

Le ulteriori preoccupazioni riguardano l’organico di fatto delle scuole cosentine, già più volte richiesto all’ATP di Cosenza, ma a quanto pare, per esplicita ammissione dello stesso dirigente dell’ATP, non è ancora del tutto definito, anzi sarebbe oggetto di ulteriori modifiche. Per semplificare, il documento chiave, appunto l’organico dei docenti delle varie scuole, che costituisce la base e la cornice di tutte le operazioni di mobilità annuale dei docenti, dall’ottimizzazione dei posti, al piano delle disponibilità, alle operazioni di mobilità annuale (utilizzazioni, assegnazioni provvisorie, etc.) sarebbe ancora “in lavorazione”, mentre avrebbe dovuto essere conclusivamente definito sia nella consistenza dei posti che nella loro distribuzione, ben prima di ogni altra operazione. Da qui si comprendono le molteplici rettifiche che occupano pagine e pagine del sito istituzionale dell’ATP di Cosenza. Altre ne seguiranno, ogni volta che l’organico di fatto subirà ulteriori modifiche. Ma l’organico non può essere ballerino, le scuole hanno bisogno di dotazioni organiche certe, perché certi sono il numero degli alunni e il numero delle classi e certo deve essere il numero dei docenti da assegnare alle classi.

Dunque un problema di procedure non rispettate?

Non si tratta di questioni meramente procedurali, la sequenza delle operazioni è normativamente definita, non solo per corrispondere alla diversità delle posizioni giuridiche dei docenti interessati, ma anche per garantire principi di imparzialità e di buon andamento, a cui l’azione amministrativa, per esplicito dettato costituzionale, deve necessariamente attenersi. Discostarsene, non può che inficiare la legittimità della stessa procedura e, dunque, la “bontà” degli atti amministrativi adottati. Per cui, i docenti che non trovino soddisfazione di un loro diritto, legittimamente potranno rivolgersi al giudice. Non è difficile immaginare, dopo le proteste e i reclami, tanti ricorsi, cosi i docenti saranno ancora una volta costretti a peregrinare tra avvocati e tribunali e sopportare gli oneri, anche finanziari, per colpe che certo loro non hanno.

Perché ciò sarebbe avvenuto?

Sicuramente un ruolo importante è stato giocato dalla sostituzione d’emblée di funzionari, con decenni di esperienza, con persone che si sono trovate, per la prima volta, a trattare materie complesse e delicate. Al riguardo, è significativo considerare la sostituzione, in questi anni, dei responsabili dei tre settori chiave che si occupano degli organici e della mobilità dei docenti nei tre gradi di scuola, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, che hanno sempre assicurato continuità ed efficacia nelle funzioni loro assegnate. Per cui, malgrado l’impegno personale dei nuovi funzionari, sono stati commessi tanti errori, molti dei quali, in altri tempi, sarebbero stati immediatamente corretti, ma che oggi la “blindatura” dell’ATP, in un clima di “non disturbare il manovratore”, ha impedito, lasciando senza risposta i molteplici reclami e i tanti tentativi di contatto telefonico di docenti che si sono visti lesi i propri diritti da provvedimenti errati. Tutto ciò ha rappresentato per tanti docenti un surreale “gioco dell’oca”, ove la casella “conquistata” il giorno prima si “perdeva” il giorno dopo. La spiegazione di quel che è successo, e del perché c’è stata questa “corrida” di errori, in gran parte, è tutta qui: sono stati mandati, senza colpa degli interessati, “dilettanti allo sbaraglio”, senza considerare la perizia necessaria che tale lavoro richiedeva.

Nei giorni scorsi è stata pubblicata sul sito dell’ATP la sospensione del ricevimento del pubblico, a far data dal 18 settembre. Ma come farete a rappresentare tante problematiche senza un confronto diretto con i funzionari preposti alle varie operazioni?

Anche questo è un altro punto che è stato a lungo trattato nell’incontro. Quella nota, infatti, induce a pensare che prima del 18 settembre le organizzazioni sindacali avevano accesso agli uffici. Non è assolutamente vero, anche per loro le porte erano sbarrate. Ciò è singolare e grave, nessun ufficio che svolge funzioni pubbliche, malgrado l’emergenza sanitaria è stato chiuso totalmente al pubblico. Nell’incontro con il responsabile dell’ATP, ho chiesto che si ponga fine a tale pratica e contestato anche la sua parziale disponibilità ad autorizzare un solo giorno di ricevimento per le organizzazioni sindacali. Ho ribadito che debbano essere individuati dei giorni di front office, in cui i responsabili di settore ricevano i docenti che, altrimenti, sarebbero costretti ad essere iscritti ad un sindacato per portare i loro problemi all’attenzione dell’ATP. Per adesso, in Italia, nessuna norma lo impone, spero che, anche in questo, l’ATP di Cosenza non voglia segnare un altro primato negativo, diversamente, nell’immediatezza, porteremo la questione al prefetto di Cosenza.

Il 24 settembre anche in Calabria inizieranno le lezioni e per tanti ragazzi e docenti, concretamente, inizierà un nuovo anno scolastico, mentre i contagi in Italia e nel mondo continuano a crescere. La nostra scuola è pronta ad affrontare questa difficile sfida?

Purtroppo il Covid -19 è un nemico subdolo ed invisibile che non è facile affrontare. Nonostante tutti gli sforzi fatti, credo che la scuola non sia del tutto pronta a garantire la sicurezza sanitaria necessaria, agli alunni, agli operatori e a tutta l’utenza. Questa mia riflessione non deve essere intesa come un’accusa nei confronti di chi gestisce la scuola ma, semplicemente, vuole sottolineare che, al momento, una strategia e un vaccino che possano azzerare totalmente i pericoli non esistono. Anche in questo caso, l’esperienza dei prossimi giorni aiuterà ad individuare come meglio superare questa difficilissima emergenza che non interessa solo la scuola, ma la vita di tutti noi.

 

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