La provincia di Cosenza ancora una volta penalizzata dal riparto dei posti di organico rispetto ad altre province. Quest’anno a rischio di rientro da altre regioni sono i docenti cosentini sul sostegno.
L’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, per far fronte all’esigenza di garantire l’attività di sostegno in favore di alunni disabili in situazione di gravità, ha autorizzato lo scorso 21 agosto, con un decreto, n. 2113 posti di sostegno in deroga. Con lo stesso provvedimento ha ripartito tali posti tra le province calabresi, assegnando alla provincia di Reggio Calabria un numero di posti (1100) ben oltre il doppio di quelli assegnati alla provincia di Cosenza (515).
Un riparto di cui non si comprendono le ragioni –afferma il prof. Francesco Greco, Presidente dell’Associazione Nazionale Docenti- atteso che il provvedimento si limita ad un generico richiamo “a quanto dichiarato dai Dirigenti degli Uffici degli Ambiti Territoriali della regione Calabria che gli alunni disabili per i quali sono richiesti i posti di sostegno in deroga versano in situazione di gravità (l. n. 104/92, art. 3, c. 3) e la disabilità dei quali è certificata e documentata agli atti dei predetti Uffici”, senza specificare se quanto rappresentato e richiesto dai dirigenti degli Ambiti Territoriali sia stato pienamente accolto e, soprattutto, l’entità delle richieste.
“Circostanza ancor più incomprensibile –prosegue Greco- se si considera che la provincia di Cosenza ha una popolazione scolastica di gran lunga superiore a quella di Reggio Calabria, infatti, l’organico dei posti comuni dell’organico dell’autonomia della provincia di Cosenza (posti totali 9.264) è di gran lunga superiore a quello della provincia di Reggio Calabria (posti totali 6.981). Tanto dicasi per la dotazione organica dei posti di sostegno, ove è ancora la provincia di Cosenza a disporre di un maggior numero di posti (1.365, contro i 1.147 della provincia di Reggio Calabria), evidente espressione della maggiore popolazione scolastica e della conseguente maggiore incidenza delle situazioni di disabilità.”
Ma dietro ai numeri ci sono le persone e gli effetti di questo riparto già si vedono con i primi provvedimenti di mobilità provinciale pubblicati ieri dall’ATP di Cosenza ove molti insegnanti non hanno ottenuto alcun movimento. Ancor più grave sarà la situazione dei docenti fuori provincia che potrebbero non avere alcun avvicinamento, neanche annuale.
Una situazione, per la provincia di Cosenza, aggravata dagli errori nella gestione delle graduatorie e delle procedure che fa il pari con le disfunzioni che continuano a caratterizzare l’ATP di Cosenza. Ieri è stata disposta la pubblicazione delle assegnazioni e delle utilizzazioni provinciali del sostegno senza che si conoscano l’organico di fatto, né il piano dei posti disponibili, venendo così a mancare due elementi importanti di trasparenza della relativa procedura amministrativa. Per di più, non risulta che si siano stati corretti gli errori nelle graduatorie, anche definitive, evidenziati in tante segnalazioni. Certo in tutto questo non giova l’assenza di confronto con i responsabili dei vari reparti, ormai praticamente inesistente, così l’impossibilità di accesso agli uffici. In tale contesto, ai docenti che lamentano errori e mancata valutazione di titoli o altro, non rimane che inviare un’email sperando di ricevere una risposta, però intanto i provvedimenti diventano definitivi e se vorranno far valere i loro diritti potranno solo rivolgersi al giudice. Non meno grave è che ciò interessi anche chi cerca di rappresentare queste problematiche, come le organizzazioni sindacali che ormai non ricevono più risposte, né per telefono, né per email.
“Una situazione che merita la massima attenzione istituzionale -conclude Greco-, oltre ai legittimi interessi dei docenti, in questa problematica sono coinvolti anche quelli degli studenti cosentini con disabilità. Il loro diritto all’istruzione non è certo inferiore a quello di altri. Per tali motivi, ho chiesto al Presidente della Regione Calabria e al presidente della Provincia di Cosenza di voler convocare una riunione con i diversi soggetti istituzionali, per chiarire ogni aspetto della questione, senza pregiudicare ogni altra iniziativa, compreso il ricorso al TAR, che riterremmo opportuno attivare”.