Il Presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, Prof. Francesco Greco, boccia senza mezzi termini il progetto di legge di riforma degli Organi Collegiali della Scuola approvato dalla Commissione Cultura della Camera. «Una riforma ottriata che trasformerà le nostre scuole in caserme» e che vede fra suoi sostenitori proprio coloro che l’avevano fortemente avversata quando sedevano fra i banchi dell’opposizione.
«L’approvazione dalla Commissione Cultura della Camera del progetto di legge di riforma degli organi collegiali della scuola conferma, ancora una volta, l’inettitudine di una classe politica che è incapace di adottare innovazioni che corrispondano alle reali esigenze del nostro sistema di istruzione», ha affermato il prof. Francesco Greco, presidente dell’AND, Associazione Nazionale Docenti. «Se il progetto di legge dovesse essere approvato dal Senato – prosegue Greco – getterà sulla scuola una riforma ottriata (octroyée) che trasformerà le nostre scuole in caserme, scardinando alla radice i principi fondanti del nostro sistema educativo, enunciati nella Carta della Repubblica Italiana».
«Appare assai singolare –continua Greco- che a questo progetto di legge, presentato nel lontano 2008, inaspettatamente sia stata assegnata una corsia preferenziale, qual è quella legislativa e che si estrometta, in evidente deroga al regolamento della Camera, ogni valutazione dell’Assemblea del Parlamento! Ma ciò che è ancor più grave –sostiene Greco- e che si precluda ogni forma di ascolto del mondo della scuola. Inoltre, appare assai singolare che una forza politica di opposizione, prima strenua oppositrice del progetto di legge, poi d’emblée ne diviene fervida sostenitrice. Si sa, i ruoli nella politica nostrana possono cambiare e con essi le opinioni, ma è insolito che tutto questo avvenga poco prima che un suo rappresentante salga sullo scranno più alto della Commissione che, vuole il caso, ė stato appena lasciato libero proprio dalla presentatrice del progetto di legge!!!». «L’auspicio – conclude Greco – è che il Senato sappia fare tesoro delle tante critiche che giungono dal mondo della scuola e della società e rimandi al mittente una riforma profondamente sbagliata».
A cura dell’Ufficio Stampa