Note & Interventi

Musica, un sapere da garantire sin dalla Scuola dell’Infanzia*

di Marina CASTELLI, Coordinatrice AND Scuola Infanzia


“Musica per la vita sintetizza la necessità di integrare l’educazione musicale nel percorso formativo di tutti i cittadini in quanto fondamentale per lo sviluppo della persona. Un sapere da garantire a tutti quale forma di cultura universale da connettere attraverso l’istruzione agli altri ambiti della conoscenza. Il fine, nelle more della definizione di un quadro legislativo e normativo che istituzionalizzi l’insegnamento della musica in ogni ordine e grado di scuola, è quella di realizzare, in un’ottica di partenariato, un effettivo coinvolgimento dei diversi soggetti istituzionali operanti nel territorio, dalle regioni ai comuni, dalle scuole agli uffici scolastici regionali, per elaborare e promuovere iniziative concrete che possano apportare un valido contributo allo sviluppo della cultura musicale”.


Molti studi degli ultimi anni hanno dimostrato che l’esperienza musicale precoce stimola lo sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e sociale del bambino e offre la possibilità di interazioni di qualità con gli adulti che lo circondano; stimola inoltre lo sviluppo dell’attenzione, della discriminazione uditiva, della memoria, della coordinazione motoria e della capacità di interagire con l’altro, migliora le abilità linguistiche e di lettura. È ormai acclarato che fare musica sin dalla più tenera età produce effetti positivi nel corso di tutta la vita. “É quindi fondamentale che chi è responsabile, sia direttamente che indirettamente dell’educazione e della cura del bambino – genitori, insegnanti e operatori sanitari, ma anche amministratori e responsabili dei programmi educativi ministeriali e delle attività extrascolastiche – promuova l’uso di buone e precoci pratiche musicali, sia in famiglia che a scuola”. [i]

Sulla locandina dell’evento odierno si evidenzia la necessità di integrare l’educazione musicale nel percorso formativo di tutti i cittadini perché ritenuta fondamentale per lo sviluppo della persona; si auspica poi l’istituzionalizzazione dell’insegnamento della musica nelle scuole di ogni ordine e grado e il coinvolgimento di diversi soggetti istituzionali affinché si promuovano iniziative concrete. A questo proposito, io vorrei fare riferimento al programma Nati per la musica, esempio di collaborazione multidisciplinare sul territorio per attuare un progetto di rete. È promosso dall’Associazione Culturale Pediatri e dal Centro per la Salute del Bambino ed è attivo su tutto il territorio nazionale grazie alle reti regionali di operatori volontari che, in collaborazione con i pediatri di famiglia, musicisti, educatori, insegnanti, bibliotecari, coordinano e promuovono iniziative locali per bambini fino a sei anni e le loro famiglie. Il programma si prefigge obiettivi centrati sulla relazione genitore/adulto-bambino, ne cito alcuni:

–       “informare e sensibilizzare genitori, pediatri, operatori sanitari, educatori e insegnanti sull’importanza dell’espressione sonora e della pratica musicale nella crescita della persona intesa nella sua globalità;

–       fornire indicazioni e stimoli su come proporre esperienza sonora e musica in maniera non occasionale fin dai primi mesi di vita del bambino e nel periodo prenatale;

–       diffondere conoscenze sul rapporto tra musica e sviluppo cognitivo del bambino;

–       diffondere la conoscenza di esperienze significative sviluppate nei territori con bambini nelle prime fasce d’età;

–       offerta di laboratori/proposte musicali (per favorire la conoscenza degli strumenti e della musica dal vivo e/o ascoltata)”.[ii]

Il programma fornisce poi numerosi spunti di riflessione e accorgimenti per favorire il processo di avvicinamento alla musica dalla gravidanza fino a sei anni. Prendendo in considerazione la fascia d’età tre – sei anni che coincide con la frequenza della scuola dell’Infanzia, il bambino “è in grado di inventare e cantare musiche per giocare, per raccontare storie, per imparare a contare, a elencare le parti del corpo, i colori, i giorni della settimana. Dai 6 anni in poi può iniziare a frequentare i primi corsi di propedeutica musicale e ad ascoltare musica in gruppo, attività che favorisce i rapporti sociali e l’aspetto emozionale e contribuisce all’equilibrio globale della persona”.[iii] La scuola dell’Infanzia è, insieme agli spazi familiari, il luogo privilegiato per valorizzare il canto spontaneo del bambino, le sue capacità di produrre suoni con vari oggetti e il suo movimento in presenza della musica, incoraggiare la sua curiosità spontanea verso oggetti e strumenti che producono suoni, trovare momenti nella giornata in cui ascoltare la musica e cantare insieme al bambino, proporre una buona varietà musicale. Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012 relativamente al Campo di esperienza “Immagini, suoni e colori” sottolineano come la musica sia “un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali […].[iv] I Traguardi per lo sviluppo della competenza da raggiungere al termine della frequenza nella scuola dell’Infanzia indicano chiaramente i percorsi culturali e didattici da percorrere e rappresentano importanti punti di riferimento per i docenti: il bambino “segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte; scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti; sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali; esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli”.[v] Considerata l’importanza che l’acquisizione di competenze musicali assume nell’età tre – sei anni, tenuto conto di quanto indicato dalla normativa vigente e in attesa di inserire in organico docenti con specifiche qualifiche musicali e di didattica della musica, appare evidente l’immediata necessità di investire sulla formazione musicale di tutti gli insegnanti dell’Infanzia, e direi anche della Primaria, attualmente in servizio! Formazione in campo con esperti del settore che riescano ad integrare teoria e prassi didattica, cosa rara, almeno secondo la mia esperienza ultratrentennale nella scuola. Gli investimenti economici degli ultimi periodi (PON, PNRR) sono quasi tutti finalizzati all’ acquisto di device, all’allestimento di ambienti didattici innovativi e al potenziamento delle competenze digitali di alunni e insegnanti ma, nel caso specifico della scuola dell’Infanzia sarebbe basilare investire in primis sulle strutture obsolete, sulle risorse umane, sulla diminuzione del numero di alunni nelle sezioni per rendere vivibile l’importante ambiente di apprendimento ben descritto nelle stesse Indicazioni Nazionali e favorire al meglio l’acquisizione di competenze in ogni Campo di Esperienza. Se poi nel tempo si concretizzasse l’istituzionalizzazione dell’insegnamento della musica nelle scuole di ogni ordine e grado, inviterei i legislatori a non “dimenticare” la scuola dell’Infanzia come spesso, troppo spesso accade: si tende a sottovalutarne la valenza formativa, se ne ignorano le specificità peculiarità pedagogico – didattiche ma,

come affermava Emilia Ferreiro riferendosi a lettoscrittura e alfabetizzazione emergente, i bambini non aspettano di avere sei anni per incominciare ad apprendere.


*Relazione all’Incontro seminariale “Musica per la Vita”, svolto presso il Conservatorio “G. il Verdi” Milano, il 21 aprile 2023

 

Dott.ssa Marina Castelli, Coordinatrice AND Scuola Infanzia

 


[i] Manifesto Nati per la musica “Le buone pratiche musicali aiutano i bambini a crescere”. Centro per la salute del bambino, Associazione Culturale Pediatri

[ii] http://natiperlamusica.org/#next

[iii] ibidem

[iv] Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012

[v] Ibidem

 

 

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