Lettere

La scuola per scrivere la tua vita. L’augurio di un genitore

di Redazione

“Fa la punta alla matita

Corri a scrivere la tua vita.

Scrivi parole dritte e chiare:

AMORE, LOTTARE, LAVORARE”

 (G. Rodari)

 


Sulla scia di queste rime ricche di magia e vitale profondità di Gianni Rodari vorrei brevemente porre all’attenzione di tutti noi una questione di urgente e ormai anche emergente necessità che riguarda la dimensione autentica degli studenti, che insieme a corpo docente e famiglia, si accingono a stabilire il percorso “formativo” di questo nuovo anno scolastico.

Con l’inizio della scuola, molti genitori iniziano a valutare come e in che modo impegnarsi maggiormente nelle attività scolastiche dei propri figli. E’ dimostrato che il coinvolgimento e il sostegno dei genitori nell’ambito della scuola dei figli siano, infatti, molto utili e producano effetti benefici per i giovani studenti. Come ben si può notare “la famiglia è per sempre” e lo è stata soprattutto in questi ultimi due anni di emergenza pandemica. Anni che hanno sollevato non poche criticità a studenti, innanzitutto, e non da meno a genitori e insegnanti relegandoli equamente e all’unisono ad avere un’unica condivisione: i personal computer. A questo punto risulta spontaneo un quesito: “Sono veramente efficaci?”

Infine, e non per questo meno importante, in questo momento storico di cambiamento, che investe anche la politica, assumono rilievo anche le scelte che riguarderanno l’istruzione e la formazione.

Per questi motivi oggi la scuola esige un impegno progettuale nella ricerca di risposte efficaci alle sfide educative poste dalla società complessa, pluralista e interculturale in cui l’aspetto della formazione appare strategico.

L’”AMORE”, espresso dal Rodari nella sua citazione, potrebbe essere tradotto come “l’imprescindibile passione al lavoro che ogni attore, avvolto “dal” mondo che cambia, trasmette e concretizza per la restituzione alla società di uomini e donne formate ma soprattutto libere da sovrastrutture di ogni genere. Questa, dunque, la doverosa sfida che Famiglia e Scuola dovrebbero fronteggiare dal primo giorno del bambino tra i banchi scolastici sino all’età dell’autonomia pedagogica e sociale.

Ne riparleremo alla fine del percorso formativo seppur arduo e faticoso. Nel frattempo, auspichiamo un inizio scolastico che possa definire studenti e uomini di buona volontà come processo ultimo e compito istituzionale finale e formativo in cui il valore della morale si conservi alto e trasparente.

 

Giulietta Termine

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