Note & Interventi

L’annuncio del concorso, tra indiscrezioni e verità

Iniziano a circolare le prime indicazioni, o indiscrezioni, sul Concorso che La Buona Scuola ha previsto per reclutare docenti. Nel caos generale che regna nelle scuole, con organici non definitivi, per buona parte costituiti da supplenti, malgrado i proclami e le stucchevoli rassicurazioni del Ministro e dei suoi più stretti collaboratori in materia di stabilizzazione e di continuità didattica; con migliaia di insegnanti di sostegno in meno rispetto alle esigenze; con migliaia e migliaia di precari che non hanno ancora percepito nemmeno l’indennità di disoccupazione; con le graduatorie non definitive, a causa di inspiegabili e ingiustificati ritardi con cui il Miur ha condotto le procedure di aggiornamento, tutte On Line…

In questo quadro disastroso, di cui abbiamo citato solo i più macroscopici problemi, dal punto di vista del precariato storico, ci voleva un “sano” specchietto per le allodole, un concorso appunto. Ma le allodole non sono i docenti, per i quali questo concorso sarà l’ennesimo atto di arroganza e di miopia politica voluto dal Governo, che nei confronti del dissenso manifestato a tutti i livelli del sistema scolastico non ha arretrato di un passo. Sono i potenziali “elettori” quelli che, fruitori del servizio scolastico, non conoscono le pieghe drammatiche di quello che sta per perpetrarsi a danno di decine di migliaia di docenti italiani, qualificati e valutati, nel corso di anni ed anni di sfruttamento, ignari, loro malgrado, perché la stampa e la televisione dipingono un quadretto idilliaco. Ma facciamo un pochino di chiarezza, ben sapendo che chi leggerà queste righe, purtroppo, sa già tutto… Ma parliamoci addosso, che fa bene, perché almeno si realizzi quello scatto di dignità e di indignazione utile a contrastare politicamente ciò che noi precari delle Graduatorie d’istituto da anni subiamo.

Cominciamo dal ricordare a chi è rivolto questo concorso: agli abilitati. Bene, al di là del fatto arcinoto che per anni l’abilitazione è stato il requisito per la stabilizzazione, vale la pena di ricordare che, oltre al titolo, chi dovrebbe partecipare al concorso insegna già “stabilmente”, da precario, da anni ed anni. Sarà, quindi, previsto un concorso non nozionistico per “selezionare” insegnati professionisti, in servizio, durante l’anno scolastico, mentre lavorano già a scuola, sfruttati da precari, nel pieno esercizio delle loro funzioni istituzionali. E questa è la prima.

Seconda questione, ma non in ordine di importanza, il concorso è precluso ai docenti della III fascia delle graduatorie d’istituto, quelli che, a titolo di informazione, garantiscono il funzionamento del servizio scolastico al pari dei colleghi delle altre graduatorie, quando queste ultime sono esaurite. Con un colpo di spugna, questi docenti, molti dei quali parcheggiati in III fascia per negligenza politica ed amministrativa, saranno spazzati via, senza nemmeno prevedere che, dopo anni di onorato servizio, possano accedere a percorsi abilitanti speciali, come i colleghi che ne hanno potuto usufruire. Di PAS, infatti, non se ne parla ufficialmente, a livello ministeriale, e tutte le volte che si evocano in sede politica o istituzionale, si assiste ad una scarsa volontà di rispettare i diritti acquisiti nel lavoro da parte di questi docenti, anche in conformità della normativa comunitaria. Ma cosa ancora più grave è che di fatto, con una leggerezza disarmante, si sta decretando di fatto la perdita del valore legale dei titoli acquisiti, quelli che danno accesso all’insegnamento e sui quali sono definite le stesse classi di concorso che li vedono inseriti in graduatoria.

Tutto questo, francamente, è incredibile da credere, ma ancora più incredibile è che sia celato all’opinione pubblica, millantando decine di migliaia di assunzioni che, se tutto va bene, saranno poi formalizzate entro il 2018… Nel frattempo, migliaia di docenti spazzati via, migliaia sottoposti a valutazioni inutili quanto umilianti, migliaia di ricorsi che pioveranno, proposti da quanti, e sono tanti, si sentiranno lesi dall’idea irrazionale che l’attuale Governo ha dimostrato di avere in tema di reclutamento docenti.

Valeria Bruccola

 

 

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