
REDAZIONALE.
– «Si avvisano tutti gli utenti che la tematica della “Carta docente” non è più in capo alla Direzione generale per il personale scolastico, ma, ai sensi del D.P.C.M. 208 del 2023, rientra tra le competenze della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione.»
– «Attenzione! Il periodo per la registrazione alla piattaforma è terminato. torna alla homepage»
Sono queste le comunicazioni che compaiono ormai da circa un mese e mezzo ai docenti che cercano di accedere alla piattaforma del Ministero dell’Istruzione e del Merito dedicata alla Carta del Docente. La prima appare, infatti, appena si clicca sul link https://www.cartadeldocente.istruzione.it/, mentre la seconda si ritrova subito dopo aver effettuato la procedura di accesso all’area riservata tramite lo SPID.
Come lo scorso anno e forse ancora di più, si protrae l’attesa dell’attivazione della Carta del docente, con il relativo accreditamento della somma prevista. Per l’anno scolastico 2025/26, tuttavia, vi è anche incertezza sul suo ammontare che, nonostante le rassicurazioni, potrebbe non essere più di 500 euro, in considerazione del fatto che la platea dei beneficiari dovrebbe finalmente comprendere anche i docenti con contratto di lavoro a tempo determinato. Circa 200 mila, fra docenti con incarico al 30 giugno e al 31 agosto.
La conversione in legge del Decreto Scuola, in discussione al Senato, dovrà chiarire tutta una serie di questioni riguardanti le risorse complessive per finanziare la Carta, le modalità e i tempi di utilizzo che, secondo un recentissimo emendamento approvato dall’aula di Palazzo Madama, l’acquisto di hardware e software, a partire dall’anno scolastico 2025/26 dovrebbero avere una cadenza quadriennale.
Fra le altre ipotesi in circolazione in merito alle modalità di assegnazione, si fa strada l’idea di un decreto interministeriale, da emanare entro il 30 gennaio di ogni anno, che dovrà definire i criteri e le modalità di assegnazione della Carta, calcolando annualmente l’importo, sulla base del numero dei docenti aventi diritto. In ogni caso, per quest’anno a sbloccare la Carta sarà un apposito decreto del MIM che, voci insistenti danno in uscita per le prossime settimane e, comunque, entro la fine di ottobre.
Come già reso noto circa un anno fa, l’Associazione Nazionale Docenti ha una visione completamente diversa e innovativa rispetto all’intera materia, ritenendo non solo auspicabile, ma fondamentale che la Carta del docente sia trasformata in una misura concreta di welfare, con una dotazione incrementata ad almeno mille euro, senza vincoli di destinazione di spesa, facendola diventare, quindi, una vera e propria Carta di Welfare capace di riassumere tutte quelle misure compensative, già previste o allo studio, che rischiano di non portare alcun beneficio concreto ai docenti.