News

ANNIVERSARI. “Rimmel” di Francesco De Gregori. Dal 1975 una pietra miliare della musica italiana

Record imbattuto per un cantautore italiano: 60 settimane nelle classifiche delle hit parade

di Pio G. Sangiovanni.

Pubblicato nel 1975, “Rimmel” di Francesco De Gregori rappresenta una pietra miliare della musica italiana. Vera e propria colonna sonora di intere generazioni che detiene un record ancora imbattuto per un cantautore italiano: 60 settimane nelle classifiche delle hit parade.

Il 2025 è l’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dell’uscita di Rimmel di Francesco De Gregori, quarto album in studio pubblicato nel 1975 e divenuto una pietra miliare della musica italiana, vera e propria colonna sonora di intere generazioni che detiene un record ancora imbattuto per un cantautore italiano: 60 settimane nelle classifiche delle hit parade.

Fu proprio nel gennaio del 1975 che Francesco De Gregori incise quelle memorabili 9 canzoni nello studio A della RCA Italiana al km 12 della Via Tiburtina; la casa discografica italiana nata nel 1949 come sussidiaria indipendente della statunitense RCA Records, che fu attiva fino al 1987. Un vero e proprio tempio della musica leggera dal quale passano come in un pellegrinaggio, Modugno, Battisti, Baglioni, Dalla e anche Francesco De Gregori con la sua barba lunga.

Come ha scritto il Corriere della Sera, «Da quel giorno Rimmel è prima una canzone, poi un trucco per gli occhi». Un disco da record con più di mezzo milione di copie, che contiene «canzoni eterne» come “Il Signor Hood” dedicata a Marco Pannella, “Pablo” scritta con Lucio Dalla e dedicata a un emigrato morto sul lavoro in Svizzera, “Le storie di ieri”, vero e proprio manifesto antifascista scritta per Fabrizio De André. Poi “Piano bar”, dedicata ad Antonello Venditti, la carezza arpeggiata di “Pezzi di vetro”, la poetica di “Piccola mela” e, naturalmente, la «mitologica» “Rimmel”.

Nell’immediato la critica stroncò il disco come «roba da baci Perugina», partendo dal presupposto che un cantautore serio non avrebbe dovuto scrivere canzoni come “Buonanotte fiorellino”. Ma vi furono anche esperienze traumatiche da affrontare. L’Italia stava attraversando il tragico periodo degli “anni di piombo” e De Gregori, come altri cantautori, viene duramente contestato e accusato di arricchirsi utilizzando le tematiche della “lotta”.

Tuttavia il tempo e la “storia” hanno seguito il loro corso, le canzoni, la musica e le parole sono diventate patrimonio comune di ragazzi e ragazze, cresciuti e divenuti adulti, che le hanno ascoltate, cantate ed eseguite, emozionandosi ogni volta, così come avviene ancora adesso nel sorprendersi a provare, riascoltandole, “fra le pagine chiare e le pagine scure” sempre “qualcosa di nuovo …, anzi d’antico”.

Pulsante per tornare all'inizio