
di REDAZIONE.
Riceviamo e pubblichiamo.
“La muffa burocratica delle scartoffie”
«I corsi di formazione e di aggiornamento destinati ai docenti sono sempre più spesso interessanti soltanto perché offrono l’opportunità di dialogare con colleghe e colleghi di altri istituti scolastici. Per il resto, valutando i contenuti, essi suscitano perlopiù una sensazione di noia mortale e di buio totale. Nel senso che non contribuiscono alla maturazione di idee o di intuizioni nuove ed originali, di competenze e cognizioni davvero utili per la professione. Solo fuffa, condita con il nulla.
Mi spiace dover smentire gli esperti e i soloni della presunta “nuova scuola”, ma mi vedo costretto a preferire e rimpiangere la “vecchia scuola”, che ha “sfornato” generazioni di cittadini assai preparati e consapevoli. Ed era una tra le migliori scuole del mondo, poiché vantava un’antica e blasonata tradizione pedagogica.
Ad esempio, la “vecchia” scuola elementare era tra le più valide, efficaci e formative del vecchio continente. E la “vecchia” scuola materna era forse ritenuta la migliore del mondo. Non a caso, era un’esperienza assunta a modello dagli esperti e dai tecnici anglosassoni, che oggi scimmiottiamo in maniera maldestra e controproducente.
Da quando si inseguono ad ogni costo le finte novità, tali soltanto sulla carta e provenienti dall’estero, i vari ordini della scuola italiana, dall’infanzia alla primaria, alla secondaria, hanno perso o resettato i capisaldi di riferimento di un tempo, che ispiravano i docenti e formavano i discenti.
Le conoscenze critiche, non le nozioni in sé, ancor meno le tanto enfatizzate competenze, gli interessi, la curiosità, il metodo della ricerca, la consapevolezza interiore di ciò che si apprende, il sapere a 360°: tutto ciò e altro ancora, costituisce la sostanza più autentica e costruttiva di un ricco impianto spirituale che si può definire “cultura”.
È fin troppo palese, ormai, che la scuola di oggi non adempie più la funzione di elaborare cultura (che risulterebbe oltremodo “sovversiva” agli occhi dei poteri dominanti), ma produce soltanto fuffa e muffa: la muffa delle scartoffie, destinate alla “critica” dei roditori, la muffa della burocrazia cartacea e digitale.»
Lucio Garofalo