di Libero Tassella
Nel piano di Arcuri, Governo Conte2, Azzolina Ministra, il cosiddetto Piano1, quello che prevedeva di vaccinare 6,4 milioni di Italiani entro il 31 marzo, pari al 10% della popolazione, non prevedeva affatto di vaccinare gli insegnanti. Questo piano è naturalmente fallito!
Il piano Arcuri prevedeva di vaccinare gli anziani, ma ad oggi il 50% degli ultraottantenni non è ancora vaccinato. Ed è per questo che registriamo un numero di morti molto alto. E allora perché sono stati vaccinati gli insegnanti? Per un fatto sopravvenuto solo in un secondo momento, un accidente si sarebbe detto anticamente.
Certo la sicurezza degli operatori della scuola non era affatto in cima ai pensieri del governo Conte2, di Conte, dell’Azzolina e di Arcuri.
L’accidente che ha portato alla vaccinazione degli insegnanti italiani insieme alle forze dell’ordine (non dimentichiamo che per Conte, Azzolina, Arcuri, Miozzo e i No Dad la scuola è un luogo super sicuro per postulato e lo diventa, ma solo dopo Pasqua, anche per il prof. Draghi) è stato il fatto perché l’agenzia europea del farmaco, la famosa EMA, aveva deciso in un primo momento di vietare la somministrazione del vaccino AstraZeneca agli over 65 e quindi c’erano dosi di questo vaccino da impiegare, da qui la decisione di vaccinare il personale della scuola dopo il personale Sanitario e quello delle RSA.
Ora si è deciso che AstraZeneca va bene per tutti, anche il prof. Draghi lo farà, ma quando sarà il suo turno, Bertolaso addirittura pensa di iniettarlo nel braccio degli ultraottantenni lombardi.
Il vaccino è fondamentale in questa lotta al Covid-19, ma è altrettanto fondamentale fermare i movimenti della gente, perché il virus cammina sulle gambe di uomini e donne di qualsiasi età, anche vaccinati.
Chiudere i luoghi di aggregazione come la scuola, pensare a maggiori restrizioni è indispensabile, altrimenti rischiamo non solo di compromettere la campagna vaccinale, e dunque l’efficacia della lotta contro il virus, ma di accrescere i già elefantiaci danni individuali, collettivi ed economici.
Evitiamo che il virus si riproduca, si rinforzi con altre varianti, ancora più contagiose e aggressive, che possano diffondersi quando meno ce lo aspettiamo, magari nell’estate che si avvicina.
Per vincere una guerra non basta vincere una battaglia, bisogna crederci fino in fondo e gli italiani e in generale gli europei, a differenza degli asiatici paiono non credere nella vittoria, anche per le armi, la produzione dei vaccini, sfugge al loro controllo ed è nelle mani di chi pensa al profitto non alla salute della gente.