Marzo 25, 2023

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Autonomia differenziata, la posta in gioco è la libertà

 

Non tanto e non solo rispetto alle questioni che sembrano dirimenti nella concitata trattativa politica di queste ore, e cioè le diversificate condizioni di lavoro per i docenti o l’ipotesi di contratti e stipendi diversi a parità di funzione. Ma proprio sul senso profondo di quella funzione. Del suo irrinunciabile, ampio respiro culturale e politico; quell’ampio respiro culturale e politico che ancora appartiene a ogni docente e a ogni singolo studente.

 

Con l’autonomia scolastica differenziata la posta in gioco non sono i soldi. La posta in gioco è la libertà.

La scuola non è un servizio, è un’istituzione

 

La scuola è un’istituzione con un preciso mandato costituzionale. Ecco perché non può essere regionalizzata.

Partiamo dal testo della Costituzione, il cui Titolo V fu novellato nel 2001 dal centro-sinistra con una riforma parlamentare, poi suggellata da un referendum nazionale confermativo.

Il terzo comma dell’articolo 116 precisa che ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’art. 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l) n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’art. 119.

Regionalismo differenziato, i giorni della merla

 

Non può non vedersi come nel progetto autonomistico vi sia uno spregiudicato e grave tentativo di operare un’inversione nel sistema dei diritti e dei bisogni dei cittadini italiani che non saranno più declinati in termine di cittadinanza, ma di appartenenza a questa o quella regione.

Concorso dirigenti scolastici, il tempo delle scelte

 

La sentenza impone una scelta: cambiare il sistema di governo delle scuole, preside eletto e organi di governo elettivi

 

 

Errare humanum est,

perseverare autem diabolicum

 


“Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, scriveva Manzoni e, pur tuttavia, vi sono momenti in cui non si può più indugiare, chi ha la responsabilità politica di scegliere, deve scegliere! Conservare lo status quo? Conservare un sistema inadeguato alla sua missione o cambiare?

Per cambiare ci vuole coraggio e determinazione, qualità sempre più rare nei nostri politici. Più facile lasciare che il sistema si anemizzi, lasciando poi ad altri la responsabilità ed il coraggio delle decisioni. Oppure no?


Elezioni, i 5 Stelle di fronte alle loro responsabilità

 

Si riprenda il dialogo con il mondo della scuola, per cambiare davvero.

Può un movimento politico promettere “il grande cambiamento” su temi cruciali, e particolarmente avvertiti, e poi, ricevuto un altissimo consenso elettorale come mai era avvenuto nella storia del nostro Paese, dimenticare le promesse fatte? Certamente no! Certamente non dimenticano le tante persone che nelle promesse hanno creduto e che con il proprio voto hanno permesso a delle “persone qualunque” di divenire parlamentari e ministri! Certamente non dimenticano quei settori sociali che sono stati duramente colpiti da politiche ingiuste e deleterie contro le quali hanno lottato e attivato azioni di contrasto sociale, spesso eclatanti, a cui anche rappresentanti del movimento 5 Stelle hanno partecipato dichiarando pubblicamente che una volta al governo avrebbero “cambiato”!

Superare il modello dirigistico, un imperativo categorico

 

Occorre introdurre l’elettività degli organi di governo (preside elettivo), la carriera per i docenti e un organismo di garanzia della libertà di insegnamento (Consiglio Superiore della Docenza).

Urgente istituire un organo di garanzia della libertà di insegnamento

 

Un Consiglio Superiore della Docenza, con competenze su stato giuridico e procedimenti disciplinari


«Appare evidente - afferma il prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti - che vicende come quella che ha riguardato la prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria, di Palermo, non debbano più accadere».

Rettifiche mobilità 2019, dall’AND sostegno legale agli interessati

 

A poche ore dalle operazioni di mobilità il MIUR ha reso noto di aver proceduto ad annullamento e revoca di trasferimenti già eseguiti, pubblicati e comunicati ai diretti interessati.

A livello nazionale, i trasferimenti revocati risultano essere 352 (8 per posti di scuola dell’infanzia, 14 di primaria, 187 di secondaria di I grado e 143 di secondaria di II grado) e le rettifiche movimento: 573.

Vicenda della prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria. Grave attacco alle libertà fondamentali, intervengano le Autorità di garanzia

 


“… le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.

C’è una certa resistenza;

in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata”

 P. Calamandrei, Roma, 11 febbraio 1950

 

 


La vicenda della prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria, di Palermo, a cui è stata inflitta una sanzione disciplinare per aver “consentito” agli studenti, in occasione della Giornata della memoria, di evidenziare analogie tra le leggi razziali del 1938 e l’attuale Decreto sicurezza, è di una gravità inaudita e perfino non credibile (se i fatti non lo confermassero).

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