Giugno 09, 2023

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Partire dalle Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea per cambiare lo stato giuridico dei docenti

Le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia confermano quanto da tempo sostiene l’AND.

In particolare l’osservazione del Consiglio che in Italia “La diversificazione della carriera dei docenti, la cui progressione deve essere meglio correlata al merito e alle competenze, associata ad una valutazione generalizzata del sistema educativo, potrebbero tradursi in migliori risultati della scuola”, rappresenta una delle tesi centrali della nostra proposta di riforma “Per una scuola democratica”.

Parte la sfida per cambiare la scuola italiana

Una rivoluzione dal basso

Impegnarsi per porre la scuola al centro dell’agenda politica e per proporre una riforma che riscriva i cardini dell’organizzazione scolastica è una sfida ambiziosa, ma è nel contempo un imperativo categorico per evitare l’uscita del nostro Paese dal novero delle democrazie evolute.

Decenni di riforme scriteriate e di tagli di risorse hanno gravemente compromesso la capacità del nostro sistema educativo di contribuire a far progredire socialmente le generazioni più recenti, nonostante le acquisizioni della cultura tecnologica, rispetto alle generazioni che le hanno precedute.

L’annichilimento di questa funzione centrale, oltre a porre nuovi problemi di equità sociale, crea anche un diffuso senso di sfiducia nella capacità dell’istruzione di incidere sulle prospettive economiche e sociali del nostro Paese, con conseguenze facilmente immaginabili.

Proprio per questo, riteniamo più che mai necessario un impegno diretto ed attivo da parte di tutti i docenti nella costruzione di una grande associazione professionale e sindacale, affinché dal basso e da un’ampia rappresentanza si possa proporre e sostenere un progetto di largo respiro di democratizzazione della scuola italiana.

Dalla nostra scuola, dunque, può e deve partire un processo nuovo per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, dando nuova linfa alla democrazia.

Per questo rivolgiamo ai docenti l’appello di impegnarti con l'Associazione Nazionale Docenti per superare l’attuale condizione di debolezza della scuola italiana.

Scuola e democrazia. Gli insegnanti al bivio

Una riflessione sulla professione docente richiede, più che mai, una valutazione ampia dei fattori di contesto che direttamente o indirettamente investono la scuola e la sua funzione primaria, l’insegnamento.

Altri aspetti possono essere valorizzati o rimanere sterili in base a come questa funzione si configura all’interno dell’organizzazione scolastica e delle effettive possibilità per i docenti di poterla svolgere con l’autonomia e le libertà che sono proprie di ogni attività intellettuale.

Scuola, (AND) Job Act. Dirigenti a tempo. Si incominci dalla scuola!

In un comunicato stampa, il Presidente dell'Associazione Nazionale Docenti Francesco Greco rilancia su preside eletto e a tempo, anziché un dirigente scolastico a vita (lavorativa). 

«Abbiamo più volte rappresentato l’esigenza indifferibile -scrive in una nota Francesco Greco, presidente dell'Associazione Nazionale Docenti- di superare l’attuale modello dirigistico e monocratico imposto alla scuola con l’inquadramento del capo di istituto nel ruolo burocratico della dirigenza amministrativa che sta producendo effetti nefasti nell'organizzazione scolastica e nei rapporti con le diverse componenti professionali che operano nella scuola.

Appello ai docenti, sei punti per cambiare la scuola

 

Appello ai docenti

Migliorare la scuola e la condizione dei docenti si può,

ma occorre la tua partecipazione!

La proposta, sei punti per cambiare la scuola italiana

Se a governare sono i tecnici e non la Politica.

Ancora una volta la scuola fa parlare di sé dopo l’ennesimo tentativo di scippo perpetrato inopinatamente dal MEF, con la motivazione che si tratterebbe di un “atto dovuto”.

Per la verità, la storia del “recupero del credito erariale accertato”, che moltissimi docenti si vedranno comunicare nel cedolino dello stipendio di gennaio 2014, con contestuale decurtazione di € 150,00 dallo stipendio, nasce alcuni mesi fa con l’emanazione del DPR 4 settembre 2013, n. 122, “Regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti, a norma dell'articolo 16, commi 1, 2 e 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 e pubblicato nella GU Serie Generale n. 251 del 25-10-2013, entrato in vigore il 9.11.2013.

Geografia generale ed economica, dal 2014 incrementate le ore di insegnamento

Accolta la richiesta dell’AND

Legge 8 novembre 2013, n. 128, (GU Serie Generale n. 264 del 11-11-2013).

Il Senato ha approvato definitivamente il ddl n. 1150 di conversione in legge del decreto legge12 settembre 2013, n. 104.

Tra le norme approvate, al primo comma dell’art. 5, è previsto l’incremento delle ore di geografia generale ed economica negli istituti tecnici e professionali. Viene così parzialmente soddisfatta la nostra richiesta di potenziare l’insegnamento di saperi fondamentali attuali e imprescindibili per la formazione di cittadini consapevoli delle dinamiche che interessano il mondo contemporaneo.

L’arte della scrittura come valore aggiunto dei giovani italiani

 L’arte dello scrivere e di esprimere liberamente la propria personalità è una delle caratteristiche fondanti delle competenze dell’italiano. Tuttavia i nuovi sistemi di valutazione che si vanno affermando sembrano non tenere conto di questo aspetto che, invece, contraddistingue la cultura dei giovani e la scuola italiana nel panorama europeo e mondiale.

 Negli ultimi due decenni l’evoluzione della scuola italiana ha prodotto un sistema che, nel tentativo di innovare all’insegna delle famose tre “i” (Inglese, Informatica e Impresa), ha provocato una serie di contraddittorie riforme che non sempre sono andate in una direzione univoca e chiara.

Geografia generale ed economica, parziale accoglimento delle richieste dell’AND

Nel Decreto-legge 104/2013 riscontriamo positivamente il parziale accoglimento della richiesta da noi avanzata lo scorso mese di giugno di incrementare le ore di geografia negli istituti tecnici e professionali.

Il decreto prevede all'art. 5 che “Nelle more dell’ulteriore potenziamento dell’offerta formativa negli istituti tecnici e professionali, per consentire il tempestivo adeguamento dei programmi, a decorrere dall'anno scolastico 2014- 2015, i quadri orari dei percorsi di studio previsti dai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 e n. 88, relativi al riordino degli istituti tecnici e professionali, sono integrati, in una delle due classi del primo biennio, da un’ora di insegnamento di « geografia generale ed economica » laddove non sia già previsto l’insegnamento di geografia. A tale fine è autorizzata la spesa di euro 3,3 milioni di euro nell'anno 2014 e di euro 9,9 milioni a decorrere dall’anno 2015”.

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SEDE LEGALE

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